Aiuto! La “sindrome del tunnel” è una patologia genetica o un virus contagioso? Perché uno non può alzarsi al mattino e vedere sconvolte le proprie certezze come se nulla fosse. Soprattutto che di certezze ormai ne restano così poche.
Già siamo rimasti sconvolti dall’ormai celeberrimo tunnel di 730 chilometri tra Ginevra ed il Gran Sasso per far viaggiare i neutrini annunciato un bel mattino dalla Gelmini, un tunnel apparso miracolosamente all’improvviso benché opera magna. La Gelmini poteva fare quest’annuncio con maggiore delicatezza per evitare i malesseri ai già sofferenti di claustrofobia, categoria alla quale appartengo, che si sono attaccati alle prime bombole d’ossigeno trovate, o ingozzati di ansiolitici. Cavolo 730 chilometri… E le crisi nel mondo scientifico che non sapeva più come gestire i neutrini? Una semplice crisi di “sindrome del tunnel” datata del 2011 ha messo in agitazione un’intera nazione!
Ci eravamo eroicamente e faticosamente ripresi quando Renzi si è appropriato del Gotthardpass che mica è un pass per prendere seggiovie o altri mezzi di trasporto montani. E’ il Traforo del Gottardo. Mica perché si dice Gottardo in italiano è nostro… A me pareva che fosse svizzero o elvetico che dir si voglia. Ma se l’opera magna è stata interamente spesata dalla Svizzera, come ha fatto l’Italia a investite badilate di milioni per la sua creazione?
Non posso che augurarmi che gli scienziati si mettano subito alla ricerca di un antidoto. Urge! Urge non solo per gli ormai bistrattati sofferenti di claustrofobia ma anche per chi non ha i nervi solidi per contrastare la violenza di annunci così potenti!
Che sia colpa di tanti discorsi sulle trivelle?
L.P.