Ogni padre oggi dovrebbe sorridere, lontano da conflitti e pallottole, ma io non posso pretendere la pace nel mondo. Quella la possono chiedere solo i tronisti di Maria de Filippi e le scosciate a miss Italia.
Felicemente feticisti, che conservano tutte le cagate che i figli piccoli fanno a scuola, i portaceneri, le pergamene.
Vorrei avessero pareti dove appenderle e raccomandazioni blande da dare. Non salvarli da divise feroci e terreni minati
Li vorrei anche rompicoglioni, come quelli che fanno finta che non gli importa che il figlio faccia il calciatore e poi stanno attaccati alla recinzione con gli occhi insanguinati se sbaglia una palla.
Tutti occupati, nel senso di lavoro, per dare i soldi con cui i figli gli compreranno il regalo, dalla dozzinale schiuma da barba ai pocket coffee.
Per esempio mi sarebbe piaciuto sapere cosa avrebbe regalato il bimbo ucciso insieme alla sua famiglia in un agguato mafioso a Taranto.
Come sarebbe adesso il figlio, o la figlia di Giovanni Falcone se lui avesse acconsentito ad averli, invece di dire alla sua Francesca che si voleva madre, “non generiamo orfani” , presagendo ciò che lo aspettava.
Chissà cosa avrebbe inventato. O cosa regalerebbe al suo papà un bambino, se non lo avesse in prigione perchè gli ha ammazzato la madre. Femminicidio, una bella parola da imparare da adulto. Mi ricordo che io regalavo sempre una cosa insignificante a mio papà. Poi mi sbagliavo, era senza significato per me, per lui ne aveva tantissimo, tanto da custodire una fiera di orrori bambineschi di pietre e carta dentro una scatola. Quello che faccio io adesso da padre. Per nemesi.
Chissà cosa avrebbero regalato al loro padre tutti i bimbi vittime della follia degli adulti. Sembra una banalità, come la pace nel mondo chiesta dal tronista. Ma sarebbe bello. Lo sarebbe sì.
Commenti Facebook