Aveva destato notevoli preoccupazioni lo studio condotto dall’università di Chicago sui danni al cervello prodotti dal virus.
Secondo lo studio, infatti, pazienti con analoghe condizioni di salute e di età del presidente americano, nonostante guariscano dal Covid-19, in un caso su tre presentano problemi neurologici dovuti ai danni alle cellule del cervello causati dal virus.
I sintomi, che possono comparire anche a distanza di settimane, si manifestano con gravi alterazioni mentali che vanno da gravi stati confusionali a forme di delirio.
Lo staff medico che segue Donald Trump, coadiuvato dal team che si occupa della sicurezza del presidente e dalle agenzie di intelligence americane, ha immediatamente attivato i protocolli previsti per la valutazione di rischio, effettuando anche un’accurata indagine sulle malattie sofferte dai parenti più stretti, sulla presenza di patologie a carattere ereditario, sui disturbi che hanno interessato Donald Trump in epoca passata e di recente, eventuali visite mediche, accertamenti diagnostici o analisi di laboratorio effettuate in precedenza.
Un precedente esame radiografico e un’analisi dei recenti comportamenti del presidente americano, hanno scongiurato il pericolo di possibili futuri danni cerebrali. Gli scienziati affermano infatti che le condizioni cliniche del paziente sono stabili da oltre vent’anni e non può esserci il rischio di un peggioramento.