
Roma, 24 aprile. Nella notte tra il 23 e il 24 aprile, in via Nicolò Piccolomini, a pochi passi dalla Città del Vaticano, è apparsa una nuova opera di Laika dal titolo “Gli invitati”, dedicata a Papa Francesco.
L’artista raffigura il Pontefice — salito alla destra del Padre lo scorso 21 aprile — intento a osservare, dal cielo, la lista degli invitati al proprio funerale. Con espressione perplessa e visibilmente infastidita, nota la presenza di figure a lui non gradite.
Tra i nomi rappresentati compaiono: Donald Trump, criticato per le deportazioni di massa di migranti negli Stati Uniti; Javier Milei, presidente argentino di estrema destra, accusato di smantellare lo stato di diritto e promotore di politiche xenofobe; Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, sostenitrice del riarmo europeo e contraria a politiche di accoglienza; Matteo Salvini, mai ricevuto da Papa Francesco durante il suo pontificato; Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno, promotore del discusso Decreto Cutro.
“È la prima volta che ritraggo il Papa nei miei poster – racconta Laika -, proprio perché la Chiesa è un mondo per me distante, soprattutto in termini di diritti civili. Ma non si può negare che Francesco sia stato un Papa attento ai migranti, al massacro dei palestinesi a Gaza e contrario al riarmo, in nome di una pace senza armi. Penso che, potendo, quei nomi sulla sua guest list li avrebbe depennati volentieri“.