“La legge sul randagismo che la settimana prossima sbarcherà in aula è un obbrobrio che va fermato a tutti i costi, cancella alcune delle poche norme corrette varate nella scorsa legislatura, favorisce i privati e mette all’angolo le associazioni e i volontari che per decenni e con grandi sacrifici si sono sostituiti alle istituzioni per la lotta al randagismo e per assicurare il benessere animale. Deve assolutamente tornare in commissione, cosa che ho chiesto assieme all’audizione delle associazioni e del garante per il benessere animale che non sono state ascoltati e che andavano assolutamente convocati proprio per evitare quello che sta succedendo: partorire una legge che farà solo danni”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca, che intanto con il suo gruppo ha messo a punto una sfilza di emendamenti abrogativi e modificativi per sbarrare la strada alla legge nella malaugurata ipotesi che il testo dovesse comunque sbarcare a Sala d’Ercole.
“Sarebbe gravissimo – dice Antonio De Luca – legiferare senza tenere conto del parere, dei suggerimenti e delle esigenze di chi ogni giorno ha a che fare con gli animali, schiacciando l’occhio ai privati e ai gestori dei canili che, grazie alle modifiche previste, potranno operare con maggiore possibilità di non rispettare il benessere dei randagi e l’incentivo all’adozione. Gravissimo, inoltre, non avere coinvolto il garante del benessere animale”.
“Le vergognose modifiche apportate alla Legge regionale 15/2002 – dice l’ex deputata nazionale M5S Antonella Papiro – dimostrano ancora una volta come chi è alla guida del governo regionale non solo sia lontano e non conosca minimamente le problematiche che coinvolgono i territori, ma agisca per logiche lontane dall’interesse della comunità e di ciò che dovrebbe essere garantito anche per Costituzione, considerate le recenti modifiche che tendono a tutelare gli animali e l’ambiente. Mortificare e depotenziare il ruolo dei volontari, che tanto si sono spesi sul territorio, dimostra come l’interesse non sia quello di fare il bene dei randagi o colmare le lacune di una legge partorita male in partenza, ma quello di agevolare i privati”.