di Paolo Cilona
Il 2024 si chiude con la provincia di Agrigento collocata al 96.mo posto per quanto riguarda la qualità della vita. Ha perduto due posizioni in riferimento alla graduatoria dell’anno precedente fòrmulata dal quotidiano Il Sole 24 Ore. L’indagine contribuisce a misurare il benessere per andare oltre il Pil con una dashboard di servizio a più dimensioni. Una radiografia che riguarda tutte le province italiane. Purtroppo le province meridionali ed in particolare quelle delle isole registrano un punteggio desolante. La nostra provincia non solo segna il passò ma addirittura perde ulteriori posizioni. Il Sole 24 Ore prende in esame 90 indicatori suddivisi in sei macrocategorie e segnatamente: 1) Ricchezza e consumo; 2) Affari e lavoro; 3) Ambiente e servizi; 4) Demografìa, società e salute; 5) Giustizia e sicurezza; 6) Cultura e tempo libero. Ebbene, guardando le specifiche classifiche il dato più favorevole e’ quello riguardante “Giustizia e sicurezza” collacandosi al 30.mo posto. Per tutti gli altri indicatori la posizione oscilla tra il 95.mo e il 107.mo posto. Ad esempio “Cultura e tempo libero” la provincia di Agrigento si posiziona al 101.esimo posto della graduatoria. Nella terra di Pirandello, Sciascia, Camilleri, Giuseppe di Lampedusa, si registrano continue chiusure di antiche e storiche librerie. A questo dato si accompagna l’ultimo posto per quanto riguarda la vendita di quotidiani, mensili e periòdici. In riferimento poi al numero di palestre, piscine, centri di benessere la nostra provincia òccupa il penultimo posto della graduatoria. Agrigento e la provincia fanalino di coda in altri indicatori, conferma una forma di triste rassegnazione da parte della classe politica che da sempre ha governato il vasto territorio. Senza infrastrutture, senza aeroporto, senza collegamenti veloci, privi di servizi essenziali non ha un futuro. Da questa staticita’ i giovani sono costretti ad emigrare. Eppure registriamo forte partecipazione ai raduni organizzati da chi ha governato e governa la nostra Sicilia. Vi ricordate il 61 a zero? Questa terra purtroppo non ha avuto e non ha una classe politica per risollevarla. La crisi idrica, e’ il segnale più evidente di una classe politica incapace di affrontare l’atavico problema che assilla tutti i comuni della Sicilia e in particolare della provincia di Agrigento. Intanto i tantissimi soldi assegnati per Agrigento capitale della cultura hanno preso il volo al suono di una orchestra che un musicologo definisce in playback.
Fonte: https://www.telamone.news/