Intensa e ricca di spunti anche la seconda giornata di studi su Leonardo Sciascia che ha visto come relatori Gabriella Maggio, Sandra Guddo e Domenico Pisana.
Gabriella Maggio è nata e vive a Palermo, laureata in Lettere, è docente di Italiano e Latino nei Licei Classici e di Metodologia della didattica, al suo attivo diverse pubblicazioni tra cui “Il mito della Sirena” in Attraverso il Mito a c. di G. Romagnoli- C. Saladino ed. Palermo 2013 e “Medusa, in Dei, Uomini, Miti” Carlo Saladino ed. Palermo 2015.
Attraverso il suo intervento la Prof.ssa Maggio ci spinge all’ interno delle dinamiche più profonde ed intricate del racconto dell’ opera sciasciana
“Il contesto. Una parodia” del 1971, che più che una parodia, scorrendo tra le pagine, diviene una narrazione seria e riflessiva che delinea la successione di crimini ed esequie che scandiscono la vita pubblica.
Scandagliando i diversi temi tra cui quello dell’ errore giudiziario e i fitti dialoghi tra i personaggi si evince la sua continua ricerca di verità e anche una innata vocazione teatrale di Sciascia. Inoltre una miriade di citazioni criptiche aprono un varco verso la cultura sconfinata e multiforme di Sciascia.
Sandra Guddo Laureata in storia e filosofia, autrice di cinque romanzi tra cui “Ciciri. Racconti di terra di Sicilia” edizioni del Riccio-Palermo, 2018, molti i riconoscimenti letterari e gli articoli al suo attivo, nel corso del suo intervento analizza il tema potere e libertà: “Leonardo Sciascia si scontra quasi subito con il potere come testimonia uno storico locale Eugenio Napoleone Messana che scrive un libro sulle cronache di tempo” sottolinea- periodo storico in cui la Sicilia diviene metafora del mondo perché in quel contesto emergono tutti i vizi di cui parlerà Sciascia man mano nei suoi libri.
Una disamina attenta e profonda quella della prof.ssa Guddo che passa per diverse opere tra cui “Gli zii di Sicilia” in cui lo sguardo di Sciascia si allarga verso l’ Europa ed in cui esamina il potere totalitario.
Fondamentale anche il tema del dubbio “Egli fa del dubbio la chiave per arrivare alla verità” sottolinea-ma non si tratta di uno scetticismo amaro di cui viene accusato dai suoi detrattori bensì di uno scetticismo metodico perché non esistono verità assolute ed il mettersi sempre in dubbio è di fondamentale importanza per giungere alla verità ed andare oltre nella ricerca.
Il Prof. Domenico Pisana originario di Modica poeta, teologo, giornalista e scrittore, ha al suo attivo dieci libri di poesia e nove testi di critica letteraria nonché diversi saggi. Nel suo intervento, tra gli altri, si sofferma sul sospetto e verità nella poetica sciasciana.
“Sciascia illuminista e razionalista muore tenendo tra le mani un crocefisso”. Diverse le ambivalenze che emergono e che rafforzano la genialità di un grande indagatore dello spirito umano come Sciascia.
La contraddizione è un aspetto che traspare anche nelle sue opere e nel suo percorso sua vita. I suoi personaggi si distinguono per le marcate contrapposizioni come l’ arciprete di Regalpetra o il vescovo Ficarra. Tutto ciò ci riporta ad una prospettiva che apre una visione ampia dell’ esistenza in cui a volte l’ incoerenza è l’ unica scelta coerente possibile perché l’ essere umano è in continua evoluzione interiore.
Il progetto è ideato e promosso dal dott. Salvatore Abbruscato in collaborazione con sei Rotary Club sez. Sicilia e con il patrocinio del Gov. Alfio Di Costa e del Prof. Enzo Siviero Rettore.
Terzo incontro martedì 25 maggio con relatori Il Prof. Giovanni Intorre che relazionerà su “Il giorno della civetta”, il giornalista. Alan Scifo su “Le lettere di Sciascia” e la visione dell’ adattamento teatrale del romanzo “Il giorno della civetta” a cura del gruppo teatrale Alfa Teatro Pisa.
Maria Giuseppina Terrasi