Il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani, in occasione della Giornata mondiale sulla consapevolezza degli abusi sulle persone anziane, che si celebra il 15 giugno, intende richiamare l’attenzione di ciascuno sulla crescita esponenziale delle violenze perpetrate ai danni degli anziani.
La giornata è stata istituita nel 2006 dalla Rete internazionale per la prevenzione degli abusi sugli anziani (INPEA) e, successivamente, nel 2011, ufficialmente riconosciuta anche dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con risoluzione A / RES / 66/127.
Il ruolo degli anziani è fondamentale per il mantenimento di una società sana.
I loro diritti umani sono garantiti dall’art. 2 della Costituzione (principio fondamentale dell’inviolabilità dei diritti dell’uomo) e dall’art. 25 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (diritto degli anziani di condurre una vita dignitosa e indipendente e di partecipare alla vita sociale e culturale).
Sono memoria storica vivente, fonte inesauribile di conoscenza e saggezza utile sia per la famiglia che per l’intera comunità, talvolta anche garanti dell’unità familiare e del sostentamento economico di figli e nipoti, nonché principale sostegno alla carriera dei figli-genitori.
Secondo i dati OCSE, oggi ci sono oltre 900 milioni di persone nel mondo di età superiore ai 60 anni, che, secondo il trend di invecchiamento della popolazione legato al calo delle nascite e all’allungamento della vita media, entro il 2050 dovrebbero salire a 2,4 miliardi.
L’incremento della popolazione anziana richiede maggiori protezione e cura di una categoria molto debole.
Noi italiani, con il 7,5% della popolazione ottagenuaria, siamo una delle popolazioni più longeve, secondi solo ai giapponesi; eppure secondo le stime della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg), un anziano su tre è vittima di abusi: 2,9 milioni sono gli anziani maltrattati psicologicamente, 600.000 quelli che subiscono truffe finanziarie, 400.000 le vittime di violenze fisiche, 100.000 gli ‘over 65’ oggetto di abusi sessuali.
Truffe, minacce, percosse, maltrattamenti, umiliazioni, abbandono, trascuratezza, atteggiamenti aggressivi, inadeguata assistenza infermieristica, l’abuso sugli anziani si può manifestare attraverso svariate maniere, compresa la mancanza di attenzioni appropriate, il cui esito può comportare danno o disagio e che, purtroppo, non trova ancora una specifica definizione in un’apposita fattispecie delittuosa.
Le cause della peggiorata condizione degli anziani come soggetti deboli della società sono determinate da diverse ragioni.
Secondo il progetto europeo pilota sulla prevenzione degli abusi agli anziani denominato “Quadro europeo di riferimento on-line per la prevenzione dell’abuso e dell’abbandono degli anziani” , le cause delle violenze sono da individuarsi nell’aumento della dipendenza da assistenza e cura o dal supporto economico, fisico o emotivo, e nell’isolamento sociale.
In una epoca in cui la famiglia vive la sua crisi peggiore, costretta a frammentarsi a causa di esigenze lavorative e a non prendersi cura degli anziani, questi vengono lasciati soli o, se non autosufficienti, affidati alle cure delle strutture di assistenza.
Anche la pandemia ha messo in luce la vulnerabilità di tale parte di popolazione, la quale ha patito inenarrabili sofferenze determinate dall’impossibilità / incapacità di mettersi in salvo, specie se ricoverati presso le RSA o le case di cura a lungo termine con altri degenti affetti da covid-19, e all’insufficienza delle dotazioni tecniche delle strutture ospedaliere impegnate nell’emergenza.
Una simile inadeguatezza di mezzi talvolta ha costretto i medici ad erogare una sanità selettiva: ossia la distinzione tra chi ha il diritto di vivere e di ricevere cure medice e chi no.