ROMA – Le agenzie di scommesse restano ancora chiuse. Il nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri stabilisce che potranno riaprire soltanto dal 14 giugno. E la notizia, spiega Agipronews, non è piaciuta ai frequentatori ma soprattutto agli addetti ai lavori che parlano di un mercato delle scommesse piegato sotto i colpi del lockdown e della sospensione degli eventi sportivi. «Il settore dei giochi, scommesse e slot è stato ignorato. Non è giusto mandare sul lastrico intere famiglie. Io ho 12 dipendenti e da marzo non prendono stipendio e nemmeno cassa integrazione. Stato assente e amministratori incompetenti», scrive un utente su Twitter. E ancora: «Noi che lavoriamo nel settore, siamo la feccia della società per questi illuminati signori. La conferma che la loro volontà di sconfiggere la ludopatia è più scelta politica che necessità della società. Quindi per qualche voto in più, fanno finta che non esistiamo». Oltre agli attacchi c’è anche chi chiede spiegazioni: «Quindi riaprono le frontiere dal 3 giugno, senza obbligo di quarantena per chi proviene dai paesi UE, ma agenzie scommesse, sale bingo, ambienti dedicati restano chiusi a data da destinarsi. Quali sono le motivazioni?» oppure «per il settore dei giochi nessuna certezza solo tasse, siamo lavoratori onesti che facciamo da bancomat allo Stato.. Vogliamo risposte». Tanti messaggi che fanno capire come il settore abbia risentito di questo ultimo decreto.