Non ho visto la puntata di ieri sera sulla vita di Nilde Iotti perché in viaggio. Tuttavia, avendo avuto la buona ventura di conoscerla personalmente, soprattutto, di vederla all’opera nella sua alta responsabilità di Presidente della Camera dei Deputati, posso dire che non solo da noi, deputati del Pci, ma dalla quasi totalità della Camera fu apprezzata e stimata per la sua conduzione dei lavori parlamentari, per il suo rispetto delle posizioni politiche e dei ruoli di ciascuno, per la sua lealtà alle Istituzioni della Repubblica, per la sua sensibilità verso i diritti dei lavoratori e i bisogni dei ceti più deboli. La sua fu una presenza solenne, colta, comprensiva, costruttiva che, unitamente a quella del Presidente Sandro Pertini, diedero prestigio ed efficienza alle Istituzioni e speranza al popolo italiano. Nella nostra Repubblica abbiamo avuto tanti “padri e poche “madri: sicuramente Nilde Iotti fu una di queste madri.
Una condotta esemplare la sua che certo non può essere minimamente intaccata da un articoletto diffamatorio. La presidente Iotti fu stimata e rispettata da ogni parte politica, dalla stampa, dai movimenti delle donne, dall’opinione pubblica. Solo qualcuno del gruppo radicale ebbe comportamenti sgradevoli, violenti verso di lei.
Ricordo un episodio, di cui fui involontariamente protagonista, allorquando fui costretto a bloccare l’on. Cicciomessere che, oltre a insultare pesantemente la presidente, saltò sul banco del governo, inveiendo, gesticolando contro di lei a soli un paio di metri di distanza.
Fu annunciata dai radicali una denuncia penale contro di me, ma non ebbe seguito. Ci furono dei provvedimenti del consiglio di presidenza della Camera che ho commentato con la seguente dichiarazione-stampa.