Il sig. BIZZINI Guglielmo, già in ferma breve nella Marina Militare, presentava domanda per partecipare al concorso di Allievo Agente di Polizia emanato nel Maggio del 2017.
Nel mese di dicembre del 2017, dopo avere brillantemente superato tutte le prove selettive, tra cui anche quelle fisiche, veniva dichiarato inidoneo dalla Commissione medica per una non meglio precisata “Difficoltà relazionali su soggetto con tratti evitanti di personalità” ai sensi dell’art. 3, comma, 2 della Tabella 1 punto 8 lett. b) del DM 30.06.2003 n. 198.
Ritenendo manifestamente ingiusta la decisione della Commissione medica, il BIZZINI proponeva ricorso al TAR Lazio di Roma, il quale con ordinanza del 18.05.2018 accoglieva le doglianze formulate dal ricorrente e disponeva accertamento istruttorio (c.d. di “verificazione”) al fine di appurare, attraverso l’ausilio di un Tecnico, la validità della decisione della Commissione medica.
L’organo ausiliario incaricato dal TAR era l’Ospedale Militare Policlinico “Celio” di Roma, appartenente al Ministero della Difesa.
Il Tribunale, trattandosi di accertamento disposto in via d’urgenza, assegnava giorni trenta per la definizione del procedimento.
In data 02.07.2018 il BIZZINI si sottoponeva a visita medica collegiale, nella quale veniva formulato esame obiettivo positivo, ma l’Ospedale Militare non completava l’accertamento “in considerazione della impossibilità oggettiva di prenotare i test proiettivi e della personalità (rosarch) entro l’anno 2018”, rinviando per il prosieguo al 07.01.2019 con previsione finale delle operazioni nel mese di maggio 2019.
Attendere i tempi fissati dall’Ospedale Militare significava disattendere la stesso procedimento cautelare in corso e così il BIZZINI, per il tramite del suo legale, Avv. Giuseppe Lipera, chiedeva al TAR Lazio di sollecitare la definizione del procedimento di verificazione, reiterando l’istanza alla udienza fissata del 10.07.2018.
A questo punto, il Collegio del TAR l’11.07.2018 emetteva ordinanza nella quale rinviava il giudizio alla udienza del 27.11.2018 in attesa che il Policlinico Militare depositasse, giustamente, l’accertamento istruttorio disposto.
Così il 20.07.2018 il legale del BIZZINI comunicava al Policlinico Militare la decisione del TAR, il quale sostanzialmente disattendeva i tempi prospettati, tanto da disporre altra udienza nel mese di novembre c.a..
Per tutta risposta, l’Ospedale Militare, con nota del 24.07.2018 a firma del Sig. Direttore t.a. Gen. D. Francesco DIELLA, tacciava la nota del legale come una “inopportuna interferenza con le delicate attività cui è preposto” il Policlinico, ritenendo che i termini assegnati dal Tribunale erano meramente ordinatori e che al momento, stante il numero dei ricorsi e la disponibilità del personale, non era possibile procedere in maniera più celere.
Dunque, il povero BIZZINI, dopo avere presentato due ricorsi avanti il Tribunale di Roma – due perché nel frattempo è stata pure pubblicata la graduatoria dei concorrenti dalla quale, in assenza di ammissione con riserva, è stato escluso – si vede del tutto pregiudicato il diritto ad avere in tempi ragionevoli una pronuncia cautelare, ossia una decisione di urgenza per partecipare al concorso, senza che la di lui attuale esclusione ne comprometta irrimediabilmente la ammissione in servizio.
Secondo l’avv. Giuseppe Lipera, legale del giovane ricorrente: “L’amministrazione deputata all’accertamento istruttorio, ossia l’Ospedale Militare Celio di Roma, non può esimersi dal completare le operazioni che ad essa sono state deferite dal tribunale, atteso che così procedendo i diritti del cittadino che si rivolge alla Giustizia possono definitivamente compromettersi, con dispendio di costi e risorse, per il ricorrente e per tutta la collettività. Quindi o il Policlinico declina l’incarico conferitogli dall’Autorità Giurisdizionale oppure che lo esegua nei termini di tempo per come statuito nell’ordinanza Collegiale del 18.05.2018 e dell’11.07.2018”.
L’Avv. Lipera, amareggiato e deluso dall’iter giudiziario intrapreso, aggiunge: “Diversi altri concorrenti hanno già iniziato le prove e stanno seguendo i corsi di formazione propedeutici all’inserimento in Polizia. Il mio assistito rimane ad aspettare, senza nemmeno sapere per quanto tempo ancora. E’ come se avesse già perso la causa, nonostante non ha nessun disturbo della personalità, per come hanno già confermato il Medico che lo ha visitato – e di cui v’è copia nel ricorso – e la Commissione Medica dell’Ospedale Militare. Peraltro, è stato già un anno nella Marina Militare con lodi ed encomi”.
Non è sostenuto… Come dire… Fate voi.