La Commissione ha pubblicato oggi la relazione sui risultati del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) per il 2015 e il 2016.
La relazione conferma il ruolo del fondo che, nei limiti della sua impostazione e disponibilità di bilancio, si dimostra un’iniziativa faro della solidarietà europea con l’aiuto apportato a quasi 19 500 lavoratori nell’adeguarsi all’evoluzione della struttura degli scambi commerciali e alle conseguenze delle crisi economica e finanziaria di quel periodo.
Marianne Thyssen, Commissaria per l’Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha dichiarato: “I risultati di oggi dimostrano il valore aggiunto del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione nell’aiutare i lavoratori in esubero che hanno difficoltà a trovare una nuova occupazione. L’assistenza del fondo, pari a 70 milioni di EUR, ha dato i suoi frutti: grazie a essa, nel 2015 e nel 2016, 9 072 lavoratori hanno ritrovato un’occupazione, nonostante la difficile situazione del mercato del lavoro. Il decimo anniversario del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione che celebriamo quest’anno prova la solidarietà europea nei confronti dei lavoratori vittime dei licenziamenti di massa dovuti alla globalizzazione o alla crisi.”
9 072 lavoratori, ossia quasi la metà di coloro che hanno beneficiato delle misure del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, hanno trovato un nuovo impiego o un’attività autonoma a distanza di un anno, al termine del periodo di attuazione delle misure, mentre altre 645 persone partecipavano a corsi di istruzione o formazione professionale per aumentare le loro prospettive di occupabilità. Gli Stati membri hanno anche riferito che la situazione personale, l’occupabilità e la fiducia in se stessi dei lavoratori interessati sono visibilmente migliorate grazie all’assistenza e ai servizi del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, anche nel caso di coloro che non avevano trovato un nuovo lavoro subito dopo la fine delle misure.
Tali risultati positivi sono incoraggianti, soprattutto dato il difficile contesto in cui sono stati ottenuti. La situazione del mercato del lavoro era particolarmente problematica in alcuni Stati membri nel periodo contemplato dalla relazione. Alcune regioni che soffrivano già di tassi di disoccupazione superiori alla media hanno assistito a licenziamenti di massa; molti lavoratori che hanno ricevuto l’assistenza erano scarsamente qualificati o erano svantaggiati nella ricerca di impiego sotto altri aspetti. Questo dimostra ancora una volta che i finanziamenti dell’UE, come il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, possono fare la differenza, soprattutto per le persone più vulnerabili delle nostre società.
Contesto
Una maggiore apertura agli scambi commerciali con il resto del mondo porta vantaggi complessivi per la crescita e l’occupazione ma può anche comportare la perdita di posti di lavoro, in particolare in settori vulnerabili o nel caso di lavoratori scarsamente qualificati. Per questo la Commissione ha istituito un fondo finalizzato ad aiutare coloro che cercano di adeguarsi alle conseguenze dell’evoluzione della struttura degli scambi commerciali o che hanno perso il lavoro a causa della crisi economica.
Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione propone finanziamenti per misure concrete che aiutano i lavoratori licenziati a migliorare la propria occupabilità e a trovare nuove opportunità di lavoro. Esso finanzia misure che possano rispondere alle circostanze specifiche di ogni lavoratore interessato, quali:
- assistenza intensiva e personalizzata nella ricerca di lavoro;
- vari tipi di misure per la formazione professionale, il miglioramento delle competenze e la riqualificazione;
- incentivi e indennità temporanei per la durata delle misure attive;
- sostegno alla creazione di imprese;
- tutoraggio lungo l’intero processo.
Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, fondato nel 2007, compie quest’anno 10 anni. Dalla sua creazione, ha ricevuto 147 domande di sostegno, corrispondenti a circa 600 milioni di EUR destinati ad aiutare circa 137 600 lavoratori e 2 944 NEET.
Tra il 2015 e il 2016, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione ha fornito sostegno a 19 500 lavoratori in esubero e a 1 251 giovani che non lavorano e non partecipano ad alcun ciclo di istruzione o formazione (NEET). Il contributo dell’UE è costituito da oltre 70 milioni di EUR a cui si sono aggiunti altri 48 milioni provenienti da risorse nazionali. Undici Stati membri hanno chiesto finanziamenti provenienti da tale fondo: Belgio, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Polonia, Spagna e Svezia.