L’esposizione ELECTRI-CITY è composta da 25 lavori di Giuseppe Di Piazza, realizzati a New York tra il 2012 e il 2015 e stampati in 3 diversi formati: 40×60, 100×60, e 200×60.
La mostra sarà visitabile presso la galleria Expowall di Milano (via Curtatone 4), dal 19 gennaio all’11 febbraio. A corredo della mostra il catalogo Landscapes, che raccoglie tutta la produzione dell’autore.
Dopo il successo di America America, la mostra realizzata lo scorso dicembre con le foto dell’archivio digitale della New York Public Library e patrocinata dal Consolato Generale degli Stati Uniti d’America a Milano, la galleria Expowall prosegue sul filone americano con la mostra ELECTRI-CITY di Giuseppe Di Piazza, per altro alla vigilia dell’insediamento di Donald Trump alla Presidenza USA. Una New York sincretica quella raccontata da Di Piazza, secondo Paolo Schianchi (professore di Creatività e design della comunicazione e esperto di visual marketing, disciplina che intreccia il rapporto fra immagine e prodotto) che ha redatto il testo critico della mostra di seguito riportato. Syncretic New York, di Paolo Schianchi New York, New York e ancora New York, la metropoli di cui conosciamo, anche senza esserci stati, scorci, atmosfere, immaginari, persone e quant’altro.
In effetti è una delle città più iconiche del Novecento ed è sempre più difficile raccontarla nella nostra epoca, quella in cui, grazie alla rete, non vediamo più nulla per la prima volta. A darle una ritrovata connotazione figurativa ci ha pensato Giuseppe Di Piazza con le sue immagini che mostrano il sincretismo visivo di un tale complesso agglomerato urbano. Ma andiamo per ordine.
Oggi attraverso i new media la nostra cultura visiva, incuneandosi fra chi siamo e ciò che percepiamo del mondo, ha portato tutti ad avere un immaginario al tempo stesso individuale e condiviso di qualunque luogo, perché sempre lì pronto ad essere osservato su di uno schermo attraverso un click. Un processo che si è sviluppato grazie alle cosiddette immagini sincretiche.
Si tratta di raffigurazioni che gemmano le une sulle altre senza pregiudizi, poiché contengono talmente tante valenze da essere sempre al presente, attuali e senza tempo, libere di narrare ogni traccia presente sul territorio. Ovvero sono la fusione di elementi visivi impressi sulla superficie dell’immaginario e dalla memoria individuale, utilizzati per mostrare l’immaginario e la memoria collettiva, sincronizzando il tempo di chi produce visioni con quello di chi le osserva.
Allora la Grande Mela nella nostra contemporaneità è tutto quell’insieme visivo che conosciamo di lei, spaziando da Sex and the City alla Trilogia di New York di Paul Auster, dalle iniziative dei suoi musei alle fotografie d’autore raccolte in libri editi in tutto il mondo, dalla Factory di Andy Warhol al capodanno a Time Square, da un racconto di viaggio al crollo delle Torri Gemelle, dalle feste di rimando etnico nei diversi quartieri a Colazione da Tiffany di Truman Capote, dalla moda nelle sue strade alle persone che corrono in Central Park e tutto quanto sia stato comunicato, letto e visto di questa città, rendendola l’immagine di se stessa.
Insomma le immagini sincretiche hanno trasformato l’immaginario evocato per anni dalle parole nel suo ritrovato complementare espressivo contemporaneo: la raffigurazione. Un cambiamento culturale che è visibile, in modo diretto e preciso, negli scatti di Giuseppe Di Piazza, il quale riesce a manifestare tutto il sincretismo annidato in ognuno di noi. A ben vedere le sue raffigurazioni di New York, sfocate e in movimento, esistono e si ricompongono nell’istante in cui le si guarda, lasciando chi osserva, ed ecco la sua grande forza espressiva e creativa, libero di ricondurle a una personale narrazione.
Ma attenzione, Giuseppe Di Piazza compie tale azione visiva guidando magistralmente l’occhio di chi guarda. La sua infatti è un’estetica talmente contemporanea da trovare la propria bellezza nell’interscambio fra autore e spettatore, in quanto utilizza una nebulosa visiva composta da sfocature e movimenti della camera in cui tutto questo avviene con semplicità, senza forzare chi osserva, ma al contempo guidandolo nel rintracciare la Grande Mela che alberga in lui.
Allora le strade, i palazzi, lo skyline, la metropolitana, le persone, il Grand Central Terminal, i locali pubblici e quant’altro Giuseppe Di Piazza immortali di New York, assume un nuovo valore partecipato, diventando l’anello di congiunzione visiva fra gli immaginari di colui che fotografa e quelli di chi guarda le sue raffigurazioni. Riesce quindi a coniugare la realtà di New York con ciò che ci si immagina, ma tenendo le redini ben salde, allo scopo di palesare una visione personale e sempre nuova, quella, fuggevole e mediatica, ormai completamente immersa nella cultura visiva post-web. Sarà balzato all’occhio che non si è utilizzato il termine fotografia, ma immagine.
Una scelta consapevole, perché quanto prodotto da Giuseppe Di Piazza valica il concetto di fotografia tradizionale, traghettando questa disciplina nell’attualità: quella dove l’oggetto che consumiamo per apprendere e comunicare viene appunto chiamato immagine.
Biografia dell’autore
Giuseppe Di Piazza (Palermo, 16 agosto 1958) è un giornalista, fotografo e scrittore italiano. Ha cominciato la carriera nel 1979 al quotidiano L’Ora di Palermo, allora diretto da Nicola Cattedra.
Giornalista professionista dal 1984, in quell’anno si trasferisce a Roma per lavorare alla rivista Cooperazione del Ministero degli affari esteri. Nel 1985 partecipa alla nascita del quotidiano Reporter, diretto da Enrico Deaglio. Nel 1986 passa a Il Messaggero, dove resta per quindici anni. Nel quotidiano romano è prima capocronista, poi caporedattore di Interni e Giudiziaria, editorialista, ed infine caporedattore centrale.
Nel 2000 si trasferisce a Milano, come vicedirettore della multimedialità di Rcs MediaGroup, il cui responsabile è Pietro Calabrese. Diviene poi direttore dei contenuti di Hdpnet, la società multimediale del gruppo. Nel 2002 gli viene affidata la direzione di AGR, l’agenzia di stampa radiofonica e digitale di Rcs.
Nel 2003 diventa direttore del mensile Max. Dal 27 settembre 2007 fino all’8 marzo 2012 ha diretto il settimanale Corriere della Sera Magazine, poi ritornato al suo nome originario di Sette il 26 novembre 2009.
Dal marzo 2012 è al Corriere della Sera come articolista e responsabile delle nuove iniziative. Da settembre 2013 è responsabile editoriale del sistema “Corriere Innovazione” del Corriere della Sera. Sul sito web Corriere.it è titolare della rubrica video “La Confessione”.
Insegna al Master in giornalismo presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM. Nel 2011 ha esordito come fotografo con la mostra “Io non sono padano”.
Nel gennaio 2013 è stata inaugurata al Palazzo delle Stelline (Milano) la sua seconda mostra – “Italia Magazine” – ritratti in bianco e nero di 26 direttori di periodici italiani. Nell’ottobre del 2014 è stata inaugurata a Milano la sua terza mostra, “Negli occhi delle donne”: venti ritratti di scrittrici, conduttrici tv, professioniste della comunicazione.
Nel gennaio 2012 ha pubblicato il suo primo romanzo “I quattro canti di Palermo” (Bompiani), a cui sono seguiti, nell’aprile 2013, “Un uomo molto cattivo” (Bompiani), e nel settembre 2013 l’e-book “Fango – Doppia morte di un uomo perbene” (I Corsivi del Corriere della Sera). Nell’ottobre del 2014 è uscita negli Usa, presso l’editore Other Press, l’edizione americana de “I quattro canti di Palermo”. Titolo: “The four corners of Palermo”.
È sposato con una splendida donna americana, ha tre figli, e vive a Milano.
Sito ufficiale www.dipiazza.eu Location La galleria Expowall, che ha da poco festeggiato un anno di attività, nasce nel quartiere di Porta Romana. Questa zona ha ospitato nel corso negli anni cinema, teatri, gallerie e oggi è più che mai al centro di nuove iniziative di sviluppo della cultura e di attività per il tempo libero.
Expowall organizza mostre di artisti di internazionali e di giovani talenti, produce e vende fotografie d’autore certificate sia in edizioni numerate sia in edizioni aperte, è una casa editrice e opera anche attraverso e-commerce di nuova generazione. www.expowallgallery.com Info Giorni e orari di apertura della mostra ELECTRI-CITY: dal martedì al sabato dalle 10:00 alle 18:00 e su appuntamento Opening 19 gennaio dalle ore 18.00 via Curtatone 4, Milano