Domani alle ore 9:00 si terrà, presso il Parlamentino delle foreste dell’Ispettorato generale del Corpo forestale dello Stato, la conferenza conclusiva di presentazione dei risultati del progetto “CIVIC” (Common Intervention on Vulnerabilities in Chains), finanziato dalla DG Home Affairs della Commissione Europea e sviluppato sinergicamente dal Corpo forestale dello Stato, dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli e da Legambiente Onlus .
Il progetto, partito nel 2014, ha esaminato alcune delle principali filiere del settore agroalimentare, rifiuti e specie protette dalla Convenzione Cites: olio extravergine di oliva (Evo) e Parmigiano Reggiano Dop nel primo caso, materiali plastici e rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) nel secondo, pelli di rettile e legname nel terzo. Tali filiere sono state scelte per una serie di motivazioni, e principalmente per la loro rilevanza sociale, economica e ambientale da una parte, nonché per la loro particolare vulnerabilità dall’altra.
Dopo aver esaminato gli aspetti tecnici e normativi più rilevanti dei cicli produttivi sopra menzionati, il progetto ha tentato di delinearne, attraverso una prima fase di monitoraggio e consultazione di numerosi stakeholders ed esperti, le principali problematiche, redigendo per ciascuna filiera un dossier consultabile al link http://progettocivic.eu/i-documenti/.
Nel corso del 2015 e nei primi mesi del 2016, poi, sulla scorta delle esperienze maturate, i tre partner hanno organizzato una serie di seminari e di incontri pubblici tesi ad allargare lo scambio di informazioni e il patrimonio di conoscenze con tutti i portatori di interesse, dai cittadini ai produttori, dai Consorzi di tutela agli organi addetti ai controlli. Lo scambio si è rivelato molto fruttuoso e ha contribuito a stimolare molte delle proposte confluite nelle Linee Guida che verranno presentate in occasione della Final Conference: tali indicazioni, risultato di un lavoro corale e condiviso dei tre partner, vogliono rappresentare un elenco di proposte e suggerimenti rivolte ai decisori politici e agli operatori del settore, per implementare e ottimizzare in modo cooperativo la rete di formazione e informazione che necessariamente deve essere messa in campo per contrastare al meglio un’ecocriminalità sempre più scaltra, pervasiva e globalizzata.
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