Il Movimento Astensionista Politico Italiano apprezza il senso delle dichiarazioni rese dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso delle celebrazioni per l’8 marzo, soprattutto in riferimento alle aggettivazioni usate sull’astensionismo: “una ferita che nessuno può trascurare”.
Ebbene, nonostante il fortissimo astensionismo elettorale che stiamo registrando ultimamente, i Governi di questi ultimissimi anni procedono sempre più alla grande, con tutto l’apparato istituzionale al seguito che continua nel suo gozzoviglio alle spalle del popolo italiano.
Dunque, a cosa si riferiva il Capo dello Stato parlando di “ferite”?
Forse, anzi “sicuramente”, alle ferite inferte alle casse dei partiti…
Pochi infatti sanno che a seguito degli esposti e circostanziate denunce presentate alla Magistratura proprio dal Movimento Astensionista contro i partiti italiani di ogni ordine e grado, questi hanno dovuto rinunciare, in questi ultimi 5 anni, a parecchie centinaia di milioni di euro di rimborsi elettorali che avrebbero invece continuato a percepire tranquillamente, e in maniera in larghissima parte indebita e truffaldina.
Dopo di che il Presidente, nel Suo discorso, ha fatto notare che l’astensionismo non è una pratica marziana o aliena, ma l’effetto esclusivo delle politiche sbagliate degli stessi partiti. Ovvero, che le responsabilità scatenanti l’astensionismo incalzante dipendono tutte dalla inadeguatezza, inconcludenza, irresponsabilità, autoreferenzialità, ma soprattutto dalla generalizzata corruttela dei partiti.
Fin qui evviva! Bravissimo, Presidente Mattarella!
Ora, l’astensionismo rientra pienamente nell’ordinamento giuridico italiano. Le leggi lo consentono in tutte le sue forme, addirittura potendolo manifestare all’atto del voto e all’interno del seggio con il “rifiuto motivato delle schede elettorali”. E guai per la nostra democrazia se così non fosse…
Quindi, Presidente, alla luce del 2° comma del 1° articolo della Costituzione (la sovranità spetta al popolo…) per quale motivo nel Suo discorso si intravede un certo timore verso chi manifesta ed esprime il proprio pensiero politico tramite l’astensione?
Perché non inizia a considerare anche l’astensione come un “voto” politico a tutti gli effetti?
Roma, 8 marzo 2016
Per il Movimento Astensionista Politico Italiano
(CVDP – Commissione di Vigilanza
per la Democrazia Partecipativa)
Antonio Forcillo, portavoce nazionale