Su Focus Storia un’intervista alla storica Bianca Valota Cavallotti
“Le tendenze autoritarie sono una costante della storia russa. Ovviamente anche la Russia ha assistito a una serie di mutamenti, ma questo tratto forte del suo passato – che ha trovato personificazione negli zar, successivamente nei capi del partito comunista sovietico e ora, in qualche modo, anche in Putin – sembra essere rimasto un elemento caratterizzante e persistente dello scenario russo”.
Lo sostiene Bianca Valota Cavallotti, storica dell’Europa Orientale e presidente onorario della Commissione internazionale di studi storici slavi, in un’intervista pubblicata dal mensile Focus Storia, che dedica l’approfondimento di copertina del nuovo numero proprio alle vicende degli ultimi mille anni in Russia.
Secondo la studiosa si tratta di “uno scenario difficile da modificare, anche perché a una forte propensione al potere assoluto da parte dell’autorità centrale corrisponde una simmetrica aspettativa nella maggior parte della popolazione russa”. “Molto della concezione autocratica della Russia Zarista – prosegue Bianca Valota Cavallotti – trae le proprie origini dall’esperienza diretta della dominazione mongola, e soprattutto dai rapporti con il vicino Impero bizantino. Questa forma di governo, in cui un singolo individuo detiene un potere “autocratico e illimitato”, si è incarnata per secoli nello zar, l’unico al quale era attribuita la facoltà di limitare il proprio potere”.
“A poche culture – conclude la storica dalle pagine di Focus Storia – si può attribuire con tanta chiarezza la propensione per la potenza, anche a scapito del benessere della popolazione”.