Agrigento – Botta e risposta tra Giuseppe Arnone e Franco Castaldo, direttore del giornale Grandangolo.
“Va avanti la denunzia di Arnone per stalking contro gli anonimisti del giornale Grandangolo e i loro complici – scrive Arnone in un suo comunicato stampa.
A seguito dell’esposto di Arnone è stato aperto il procedimento numero 528/13 e questa mattina, su delega del PM assegnatario, Arnone è stato sentito, previa formale convocazione, presso i locali della Questura.
Arnone oltre a circostanziare ulteriormente e a consegnare alcuni documenti, anche di natura medica, ha esposto le sue preoccupazioni, i suoi sospetti e i suoi indizi in ordine al fatto che, dallo scorso dicembre ad oggi, la sua utenza telefonica possa essere sottoposta illecitamente ad ascolti abusivi.
A riscontro di ciò, Arnone ha verbalizzato una serie di episodi, anche relativi ai suoi rapporti con Legambiente, di cui un giornalista ha dato diffusione avendo dei medesimi informazioni parziali ed errate che potrebbe aver avuto ascoltando non esaustive conversazioni telefoniche.
Arnone aveva già esposto martedì, a caldo, al Procuratore della Repubblica il suo sospetto circostanziato in ordine a possibili intercettazioni abusive.
Arnone prevede che il prossimo passaggio sarà l’individuazione dei vari Attila, Erasmo da Rotterdam, Edmondo ecc. ecc.
Arnone ha consegnato all’Autorità Giudiziaria l’ultimo numero di Grandangolo che segnala una ripresa dell’attività di stalking mediante articoli con insinuazioni inaccettabili e prospettazioni macabre.”
A rispondere ad Arnone è Franco Castaldo, direttore di Grandangolo.
“Da tempo – scrive Castaldo – avevo deciso di non querelare tale Arnone (e lasciarlo a godersi la vecchiaia e la manifesta inutilità politica sancita da espulsioni, decadenze, prese di distanze) che mi risulta punito da sentenze definitive della magistratura ovvero parziali sempre ad opera della magistratura e dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati. Non volevo infierire, stante l’indiscutibile stato di confusione che da qualche tempo a questa parte sembra avere attanagliato il pur (in passato) energico ex consigliere comunale ed oggi magistralmente definito “Tizio” da ben altra personalità nemmeno lontanamente comparabile con la mia persona. Soprattutto non volevo dar altro lavoro alla Procura che mi pare già oltremodo impegnata su molteplici fronti.
Ma le deliranti dichiarazioni di Arnone rese oggi a Teleacras e anticipate da un altrettanto delirante comunicato stampa, mi costringono a sollecitare la Procura della Repubblica – chiamata in causa, come leggo, dallo stesso Arnone, ad attivare le iniziative idonee legate all’obbligatorietà dell’azione penale ed a procedere nei confronti del medesimo Arnone per calunnia nonché sempre nei confronti del medesimo Arnone per diffamazione aggravata unitamente ai responsabili di Teleacras (sia per obblighi discendenti da contratto che da norme legge). Si può sopportare il fastidio che scaccio via dalla giacca con un semplice gesto – conclude il giornalista – ma non il delirio allo stato puro condito da farneticazioni. In questi casi occorre intervenire, e subito, onde impedire ulteriori e più gravi danni.”