L’aereo dalle grandi eliche atterra all’aeroporto di Lampedusa.Ho tanta voglia di farmi raccontare l’isola.
Francesco, dipendente di una piccola industria isolana mi parla degli sbarchi : “Gli abitanti dell’isola,non hanno mai avuto paura degli sbarchi, semmai il problema non è nella loro presenza ma piuttosto nella mancanza di alcuni servizi basilari per gli isolani come le sale parto, i presidi ospedalieri urgenti.Un esempio: Se due donne,contemporaneamente dovessero partorire sarebbe un problema poiché le sale parto sono insufficienti. Bisogna programmare il parto, ora e minuti. Prosegue Francesco : “Lampedusa, vista da vicino, è molto diversa da come è stata raccontata, lo spirito di solidarietà oggi, ha vinto. Attendiamoda anni la risposta delle istituzioni, ma ad oggi all’orizzonte non cè nulla ”. “Quello che è accaduto in questi giorni a Lampedusa è l’ennesimo tentativo di alzare la tensione tra i lampedusani e i migranti”,ma per fortuna abbiamo capito. La presenza delle forze dell’ordine sull’isola si vede ad ogni angolo, ma bisognerebbe provvedere in altri modi per far calmare questi atti di violenza.Bisognerebbe creare delle “pattuglie” di tolleranza,di antirazzismo,spiegando a coloro i quali ne fanno una questione di colore, che un essere umano non ha tinte sulla pelle.
Di Lampedusa ed i suoi “ospiti” si dice di tutto: Si parla di tutela internazionale per i diritti umani e poi si rendono legali atti come il respingimento in mare. Come disse Touadì : “i naufraghi dello sviluppo” in una mare, il Mediterraneo, che non è più simbolo di dialogo ma un “grande cimitero all’aperto” il quale sottolinea: “il pesante corto circuito di visoni sul tema immigrazione e la necessità per l’Europa di ritrovare la “propria bussola”. Oggi l’Italia rischia un isolamento culturale garantito dalla mancata integrazione di questi popoli. I respingimenti dei barconi attuati dall’Italia,sono stati al centro di polemiche e tensioni, anche a livello internazionale.
E mentre si aspetta l’intervento di un’Europa “disattenta”, con i suoi lunghi e complicati studi sull’immigrazione, la notte dei canti natalizi della Novena lampedusana si arricchisce dei canti dei fratelli africani.
Buon anno Africa, buon anno Lampedusa.
Aldo Mucci