Una passeggiata nel malessere italiano. Angelino Alfano incontra gli italiani e ne tasta gli umori:
«Sa cosa mi ha detto una signora?»
Che cosa le ha detto, onorevole?
«Mi ha raccontato che prima lei poteva girare con la collanina al collo e la borsetta al braccio».
Oggi?
«Oggi non è più possibile. Troppi rischi. Ed è per questo che il governo ha deciso di adottare misure severe. Mai più collanine al collo e borsetta al braccio».
Sarà un caso.
«Ho incontrato i commercianti e mi hanno ripetuto in coro: “Siamo gli ultimi italiani rimasti”. Bene, provvederemo a far sì che vadano via anche loro. Del resto, basta guardare cosa è accaduto nella mia città (Agrigento), dove i negozi stanno chiudendo uno dopo l’altro. Non ci sarà più trippa per i gatti. Ladri e rapinatori faranno bene a far le valigie e recarsi all’estero. In Italia c’è un problema sicurezza da non sottovalutare. E non mi si dica che è stato il cavallo di battaglia di precedenti elezioni alle quali poi è seguito ben poco in termini di concretezza».
C’è chi smentisce le ansie del centrodestra. Non c’è il rischio di strumentalizzare la cronaca nera?
«Guardi, sono le statistiche che mi preoccupano».
Quali?
«Quelle che riguardano l’aumento esponenziale dei reati che colpiscono la vita concreta dei cittadini. E non mi riferisco alle ruberie della Casta, alla prostituzione, ai reati sessuali, che altrimenti qualcuno potrebbe tentare di strumentalizzare… Mi limito a osservare che oggi la nazione è andata indietro».
Si riferisce alla recuperata credibilità all’estero?
«No, mi riferisco all’impennata della microcriminalità, al degrado di vaste zone urbane. E poi l’aumento degli stupri, un fatto davvero allarmante».
Non sarà uno slogan come quello delle scorse elezioni?
«No, no, per niente. Posso farle un esempio?».
Prego.
«Prenda ad esempio Agrigento. Dopo che il mio partito ha fatto eleggere più di un sindaco, nella mia città la gente può dormire con la porta aperta».
Detto così dice tutto e non dice niente. Qual è la realtà agrigentina sotto il profilo economico? Il reddito dei cittadini…
«Guardi, a me le dispute teoriche, parafilosofiche, non interessano. Mi interessa il modo in cui vive la gente. E più di una persona dice di non aver paura dei ladri. Devono essere questi ultimi ad aver paura dei cittadini perbene che, non avendo nulla, potrebbero derub… mmmmm… insomma, denunziarli…».
Lei è il segretario del Pdl. In concreto che cosa propone di fare?
«Avevo proposto le primarie, ma il Cavaliere, che approfitto per salutare e ringraziare per tutto quello che ha fatto, ha deciso che potrebbe tornare lui al timone della barca… Certo, non è stato carino come ha reagito l’Europa e il mondo intero, pertanto potremmo, ovviamente Lui, decidere di appoggiare Monti o chiunque altro sappia dare garanzie al Paese»
Il Cavalier Paese?
«La smetta di scherzare. Alla festa di Brescia io e Roberto Maroni abbiamo rievocato i tempi del nostro governo. E poi, il Cavaliere ha già deciso di togliere l’IMU… I cittadini non possono essere spremuti come limoni…».
Sarà come per il milione di posti di lavoro promessi, il minimo di pensione di 1000 euro e la cancellazione del bollo auto?
«Che c’entra? Quelli furono i cavalli di battaglia di altre elezioni, e come vede, all’epoca le abbiamo vinte. Promettemmo mari e Monti, e almeno in parte, con Monti, abbiamo tenuto Fede alle promesse. Oggi parliamo solo di criminalità e delle esigenze degli abitanti».
Lasciamo perdere Monti e Fede che forse gli italiani avevan capito male… Dunque, il programma pare sia esattamente come allora… Andiamo avanti. Che altro ci vuole?
«Una maggior presenza delle forze dell’ordine. Oltre, naturalmente, al ripristino delle pattuglie, gradite alla cittadinanza».
Scusi, ma il partito di cui lei è il leader sostiene il governo Monti che attua la spending review e taglia le dotazioni alle forze dell’ordine. Non le risulta?
«Io dico basta ai tagli alle forze dell’ordine. Anche se ho ben presente come sia difficile far quadrare i conti. Non importa, io so anche che c’è bisogno di più uomini. Poi decideremo come impiegarli per contrastare la microcriminalità… Basta con inchieste che portano sul banco degli imputati intere giunte politiche… C’è il problema della microcriminalità….».
Sembra che tra Lega e Pdl qualcosa si sia rotto, così pure all’interno del suo partito…
«Io ho la massima fiducia nei nostri alleati e negli uomini che hanno fatto grande il mio partito. Finchè tutte le strade porteranno a Roma, nessuno di loro ci girerà le spalle…».
Da un’emergenza all’altra… Cosa ne sarà di Alfano ex Guardasigilli e attuale Segretario nazionale di un partito in caduta libera?
«Un segretario di partito deve saper utilizzare al meglio le forze sul campo. E la nostra forza è Berl… mmmmm… sono i cittadini ai quali dobbiamo restituire la serenità e la tranquillità che hanno smarrita. Alfano sarà sempre Alfano finchè Lui lo vorrà…».
Non crede che per far recuperare serenità e la tranquillità ai cittadini basterebbe che molti politici uscissero di scena?
«Il nostro è un paese democratico. Sarà il popolo a decidere e lo farà con una legge porca…. mmm… porcellum e secondo le volontà del Cavaliere. Adesso mi scusi, ma prima di rispondere ad eventuali altre domande, devo chiedere a Lui….».
Gjm