Come ampiamente divulgato in queste settimane, questa mattina si è svolta la programmata riunione a Palazzo Chigi tesa a discutere l’armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico del personale del comparto sicurezza – difesa e comparto vigili del fuoco e soccorso pubblico.
Per la parte pubblica erano presenti il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Catricalà, i Ministri Fornero, Cancellieri,Severino e Di Paola. I Sottosegretari De Stefano e Martone; per il Dipartimento della Pubblica Sicurezza il Vice Capo della Polizia Nicola Izzo, il Prefetto Tomao, il Direttore dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali Castrese De Rosa ed il responsabile dell’Ufficio legislativo Bella.
Erano presenti tutte le OO.SS. del Comparto Sicurezza ed i COCER delle diverse componenti di comparto.
La predetta riunione fin dal primo momento ha avuto una impostazione a dir poco imbarazzante e inaccettabile, considerato che il Ministro Fornero ha dichiarato che la posizione raggiunta dal Governo è condivisa da tutti i Ministri interessati, come successivamente affermato anche dal Ministro Cancellieri nei pochi minuti in cui ha degnato i rappresentanti della sicurezza della sua presenza, un incontro che riteniamo e ritenevamo importante. Non possiamo che rimarcare il nostro dissenso al metodo utilizzato nel corso della riunione che non ha tenuto in modo assoluto conto delle prerogative sindacali, né tantomeno delle chiare direttive del Parlamento sancite con le recenti mozioni approvate unanimemente da tutti i gruppi parlamentari.
Pertanto un incontro da ritenere davvero deludente nel merito, poiché lo schema di regolamento, è rimasto pressoché identico a quello fornitoci dalle Amministrazioni nel mese di giugno, illustrato sommariamente dal Ministro Fornero nel corso dellincontro, è assolutamente incapace di tutelare la specificità del comparto per assicurare un dignitoso sistema pensionistico agli operatori. La previsione, infatti, di innalzamento delletà pensionabile produce linvecchiamento medio del personale che opera quasi sempre in condizioni di elevato disagio, con inevitabili ricadute negative sulla salute degli operatori. Con questo atteggiamento riteniamo che il Governo abbia scelto di aprire una stagione di pura ed inutile conflittualità con gli operatori di polizia oramai stanchi di essere presi in giro da proclami e da una inesistente considerazione.
Nessuno, ovviamente, da questo momento in poi può tacciare le Forze dellordine di mancanza di responsabilità e maturità nei confronti del paese e dei suoi cittadini.
Questo governo deve fare il suo dovere non dimenticando i sacrifici che costantemente gli uomini e le donne della Polizia di Stato perseguono ogni giorno, il nostro accorato appello a tutti i Ministri interessati e di tenere conto delle nostre legittime rivendicazioni, pertanto rimaniamo in attesa di un segnale inequivocabile che tenga conto della nostra specificità e che impedisca un impoverimento assoluto della sicurezza nel nostro paese con Poliziotti vecchi e stanchi che non potranno né andare in pensione né operare con dignità a favore della collettività e del sano sviluppo.
Roma, 21settembre 2012
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