Riceviamo e pubblichiamo (lettera firmata):
“Un’azienda al servizio dei cittadini che rappresenta un motore di sviluppo per l’intero Paese” questo uno degli spot dell’Azienda Posteitaliane.
Gentile direttore le scrivo per raccontare quanto mi è accaduto presso la sede dell’ufficio postale di Aragona sito in piazza Meli 3. Giunta nel mio paese natio per trascorrere dei giorni tra famiglia e amici, nonché, deporre dei fiori e recitare delle preghiere sulla tomba dei miei cari genitori, sarei ripartita il 2 aprile con volo aereo.
Il 31 marzo 2011 spedisco da Aragona un pacco postale (paccocelere3) e, dopo aver eseguito le operazioni di rito consegnando il pacco allo sportello, vado via tranquilla e sicura che il tutto mi sarebbe stato recapitato presso il mio domicilio in Udine.
Erano le 12:28 del 31 marzo 2011, così risulta dal servizio on-line dovequndo di Posteitaliane. Il relativo report (v. foto) riporta infatti:
31-03-2011 ACCETTAZIONE UFFICIO POSTALE di Aragona ore 12:28;
31-03-2011 USCITA DALL’UFFICIO POSTALE di Aragona ore 18:25.
Questa la tracciabilità’ del pacco da me spedito. Lascio Aragona e rientro a Udine. Il 7 aprile chiamo l’ufficio postale di Aragona e, preoccupata del ritardo nella consegna, chiedo spiegazioni: Occorre aspettare!
Richiamo anche il 12 di aprile ma, anche stavolta, vengo tranquillizzata: “occorre aspettare. I tempi sono questi per un paccocelere 3”.
Il 15 aprile contatto l’803160, numero verde di Posteitaliane. Dalla sede centrale romana dell’Azienda Poste, mi fanno sapere che immediatamente avrebbero attivato il relativo protocollo di ricerca, quindi mi avrebbero ricontattato conclusi gli accertamenti. Da Roma vengo chiamata telefonicamente il 28 aprile “ ci dispiace ma il suo pacco – mi viene riferito – non è rintracciabile”.
Aspetto ancora qualche giorno nella speranza che il pacco arrivi. Il 10 maggio mi reco presso l’ufficio postale di via Volturno a Udine dove presento formale reclamo , denunciando sia il mancato ricevimento che la non rintracciabilità. Chiedo di parlare col direttore della filiale udinese, il quale molto cordialmente mi riceve ascoltando la mia disavventura. Gli chiedo consigli ed egli mi invita a rivolgermi al direttore dell’ufficio postale di Aragona per sapere a quale operatore hanno consegnato il pacco e quando, poiché ci sono delle precise procedure interne all’Azienda per le quali è obbligatorio firmare per avvenuta consegna.
Richiamo l’ufficio postale di Aragona, chiedendo di sapere quanto mi era stato consigliato di chiedere. Mi vengono forniti i recapiti telefonici del CTO, sito in c/da S. Benedetto, “loro potranno fornirgli maggiori ragguagli” mi è stato risposto. Dal CTO, a loro volta, mi informano che dall’ufficio postale di Aragona la posta viene ritirata, giornalmente, alle ore 12.20 e, poiché, l’accettazione del mio pacco (da parte dell’ufficio aragonese) è avventa alle 12.28 è “IMPOSSIBILE che l’uscita dello stesso, dall’ufficio postale di Aragona si sia verificata, alle 18,25 del 31/03/2011, per come riportato sul report della tracciabilità”. L’uscita sarebbe dovuta avvenire l’1/04/2011 alle ore 12.20. Proprio un bel pesce di aprile mi avete fatto – pensai tra me e me!
Diventa una questione di principio – conscia che il pacco ormai è perso -, ma stanca di essere rimpallata telefonicamente da un ufficio all’altro, e sentendomi quasi presa in giro, poiché appena sembra che riesca a intravedere il bandolo della matassa mi viene risposto “signora telefonicamente per motivi di privacy non possiamo fornirle nessuna informazione”, delego una persona di fiducia, affinché recandosi all’ufficio postale di Aragona, chieda e riceva tutte le informazioni e la documentazione utile per ricostruire la tracciabilità del mio pacco e, magari, con un po’ di fortuna rintracciare lo stesso.
Al mio delegato, dopo aver parlato con la direttrice e alcuni impiegati della sede postale aragonese, vengono mostrati alcuni documenti sui quali è riportato che il pacco sarebbe stato consegnato al vettore del CTO, quindi, uscito dalla sede postale aragonese il 01/04/2011.
Perché, dunque, ci sarebbe questa difformità tra il report on-line e i documenti mostrati al mio delegato? E che dire delle contraddizioni in cui sono incappati, nel tentativo di dimostrare la massima trasparenza delle operazioni svolte, sia la direttrice che alcuni dipendenti di Aragona? Si, perché la prima mostrando i documenti cartacei in suo possesso, al signore che avevo delegato, ha evidenziato che il pacco sarebbe uscito dall’ufficio postale l’1 di aprile, mentre una dipendente, spiegava che lo stesso sarebbe stato ritirato alle 18.25 del 31 marzo (come riportato nel report) ed era pure “normale che fosse così, può accadere!” Veniva fatto presente all’impiegata, che il report riportava una cosa e i documenti che erano sotto gli occhi dei presenti ne riportavano tutt’altra, ed, inoltre, dal CTO parlavano chiaramente “La posta ad Aragona la ritiriamo alle ore 12.20”.
“Chi era il vettore che ha preso in consegna il pacco e dove lo ha riconsegnato?” Questa la domanda che avevo pregato di fare personalmente alla direttrice delle Poste di Aragona. E’ stato risposto che lei non conosceva la sigla (firma) del dipendente che aveva preso in consegna il mio pacco postale, quindi, non poteva aiutarci. Ha invitato il mio delegato a recarsi personalmente a San Benedetto al CTO, per chiedere lì le informazioni del caso. Il signore si è rifiutato facendo presente alla direttrice che già egli aveva perso alcune ore di lavoro recandosi presso il suo ufficio, senza peraltro ricevere nessuna delucidazione e/o documentazione al riguardo. Dalla direttrice ci si sarebbe aspettato che Lei stessa avesse chiamato il CTO per farsi informare su quanto accaduto (chiedendo anche della sigla che Lei non riconosceva) per poi mettere a conoscenza l’utente di quanto, spiacevolmente, accaduto, a partire dall’ufficio da lei diretto.
Dopo varie insistenze la direttrice aveva preso l’impegno che l’indomani avrebbe provveduto a procurarsi le dovute informazioni, facendoci sapere di chi fosse la sigla che compariva sui documenti dell’azienda. Sigla, che voglio ricordare, la direttrice non riconosceva. Ebbene, l’indomani la signora direttrice dell’ufficio postale di Aragona, non ha trovato nulla di meglio che invitarci a recarci presso il CTO per avere le informazioni richieste. Lei non poteva aiutarci in nessun altro modo.
Non mi toccherà fare un’ulteriore delega per vedere cosa hanno da riferirci al CTO. In questa storiaccia molti sono i PACCHI che mi son dovuta beccare in faccia per colpa della incompetenza, superficialità e barriere d’accesso alle informazioni, in cui mi sono imbattuta. Una sola certezza, il mio pacco non lo rivedrò mai più. Uscito dall’ufficio postale di Aragona, alle 18,25 del 31/03/2011, per come riportato sul report della tracciabilità, o il 01/04/2011, così come risulta dai documenti mostrati all’ufficio postale di Aragona, il mio pacco si è volatilizzato. Sparito nel nulla!
Stamane, lunedì 23 maggio 2011, da Roma mi hanno fatto sapere che Posteitaliane procederà a rimborsarmi il danno subìto, per un valore pari al doppio del costo della spedizione, quindi, 22,80 €. L’Azienda Poste, a quasi due mesi di distanza dalla mia spedizione, ha scoperto che il cavallo bianco di Napoleone era bianco, e cioè, che il mio pacco era andato smarrito.
Così, le loro incompetenze o errori dovrebbero essere da me passivamente subite, ripagate con una cifra, sicuramente simbolica, che unisce al danno pure la beffa.
Spero che nessun altro aragonese smarrisca le cose che spedisce, e che, con molta fiducia, consegna a un’Azienda, la quale non si crea problemi nel non fornire informazioni ai diretti interessati, trincerandosi dietro un “ci spiace non possiamo darle nulla, questi sono documenti interni d’ufficio”. La trasparenza e l’affidabilità, la si vede nei momenti critici. Personalmente non intendo accettare nessun rimborso da Posteitaliane. Che si tengano pure quei soldi. Per il futuro eviterò di rivolgermi a detta Azienda, o meglio a quella filiale, per qualsivoglia servizio essi offrano…
Udine lì 23/05/2011
In Fede
B. M.
Da quanto ho potuto constatare, Poste Italiane e una azienda di cui non ci si puo assolutamente fare affidamento,sia per la sua poca professionalita, sia per il suo assenteismo per risolvere i problemi recati ai propri utenti………… C O M U N Q U E V A D A , V I V A L’I T A L I A…….
W l’Italia. Ognuno consegna le proprie cose con tanta fiducia e poi questi sono gli esiti. VERGOGNA!
Come fa una direttrice a non sapere chi prende in consegna la posta?
Se ci vado io e lascio qualche sigla mi danno la posta altrui?