Sarà presentato ad Agrigento, venerdì 11 marzo alle 17.30, nella sala Gianbecchina dell’ex Collegio dei Filippini, il libro “Addio Mafia” scritto dai giornalisti Gerlando Cardinale e Gero Tedesco con le prefazioni di Antonio Nicaso, giornalista e scrittore, e Gaetano Savatteri, capo servizio del Tg5 e scrittore.
All’incontro con gli autori, che sarà moderato dal giornalista Michele Ruvolo, interverranno il sostituto procuratore della Dda di Palermo, Fernando Asaro, il presidente dei Gip del Tribunale di Agrigento Luisa Turco, giudice del Maxi processo Akragas; l’avvocato Salvatore Pennica, difensore nel Maxi processo Akragas; e il presidente dell’Ordine degli avvocati di Agrigento Antonino Gaziano, difensore nel Maxi processo Akragas. L’incontro è promosso da Edizioni Fuoririga con il patrocinio del Comune di Agrigento e della libreria Capalunga. Porterà il suo saluto il sindaco di Agrigento Marco Zambuto.
In “Addio mafia – Luigi Putrone racconta se stesso” viene ripercorsa la storia di Cosa nostra agrigentina: si parla di vecchi e nuovi boss, delle guerre tra mafia e stidda che hanno insanguinato la provincia, dei primi pentiti agrigentini, dell’operazione Akragas, di boss e killer latitanti. Ma soprattutto viene analizzata a fondo la storia di Luigi Putrone, intervistato dai due cronisti in una località segreta. L’ex killer di Cosa Nostra racconta le tappe della sua vita: dall’affiliazione alla latitanza per finire con l’arresto, la detenzione in carcere, dove si trova tuttora, e la scelta di collaborare con la giustizia.
Di particolare interesse, per sfatare il “mito” del boss, l’intervista realizzata da Cardinale e Tedesco a Luigi Putrone che, dopo essere stato uno spietato killer e anche carceriere del piccolo Giuseppe Di Matteo, avviò e sancì quella che secondo gli autori è “una redenzione sincera”, con il boss che rinnega il suo passato. Putrone, catturato in Repubblica Ceca dopo molti anni di latitanza, nel libro lancia precisi messaggi contro la mafia e invita i giovani a non accettare qualsiasi lusinga dal turpe mondo della criminalità organizzata. E’ un volume che dalla viva voce del famigerato protagonista racconta un pezzo della storia di Cosa Nostra siciliana, ma fa venire fuori principalmente un messaggio sociale positivo: con l’invito agli italiani a non prestare il fianco alla mafia in alcun modo. L’incontro fra gli autori del libro e l’ex boss di Cosa Nostra ha avuto il consenso del Servizio Centrale di Protezione e la positiva e preziosa collaborazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. Si tratta di un’opera, quindi, di una grande importanza storica e sociale.
“Nel libro di Gero Tedesco e Gerlando Cardinale, Putrone – scrive nella prefazione Antonio Nicaso – ricostruisce gli anni del terrore e del sangue in provincia di Agrigento, ma soprattutto chiarisce le ragioni per le quali ha deciso a parlare con la giustizia. Ora chiede perdono. E la sua testimonianza assume un valore rilevante, perché contribuisce a spazzare i tanti luoghi comuni sulla mafia e sui mafiosi. Tedesco e Cardinale non si limitano a dare voce all’ex boss di Cosa nostra, ma guidano anche il lettore attraverso la storia vissuta da Putrone, raccontandone fatti e misfatti, senza indulgenza, né accondiscendenza, ma con la lucidità dei veri cronisti. È un libro che aiuta a capire il grande inganno delle mafie, le false illusioni, i miti dell’uomo d’onore e la retorica del rispetto”.
“L’intervista a Luigi Putrone fatta da Tedesco e Cardinale è agghiacciante – scrive Gasetano Savatteri nella sua prefazione -. Ancor di più, dopo averne riletto il profilo criminale. Quest’uomo dagli occhi freddi, dalle mani grandi e dal passato carico di omicidi è stato, purtroppo, uno dei protagonisti della storia sociale della nostra provincia. Non è stato il solo: tanti altri nomi di killer, di trafficanti, di boss si allineano in questo libro. E’ un libro che aiuta a tenere a mente, sempre, qual è la scelta giusta”.