Il Piano dei rifiuti va redatto in maniera tale da privilegiare la raccolta differenziata che garantisce i cittadini, e la loro salute, e non a vantaggio di una lobby affaristica in grado di condizionare pesantemente il governo Berlusconi. Le continue pressioni del Governo nazionale sulla Sicilia, per la realizzazione degli inceneritori non possono essere più tollerate. Questa la richiesta del mondo ambientalista al governo venuta fuori nell’ambito della tavola rotonda che si è svolta oggi a Palermo, organizzata da Legambiente.
“Dopo la “bocciatura” del documento di Piano, – ha detto Mimmo Fontana, presidente Legambiente Sicilia – sui giornali sono apparsi segnali evidenti di una disponibilità da parte del commissario Lombardo e dei suoi uomini a pervenire ad un compromesso con il governo nazionale. Compromesso che dovrebbe consistere nella realizzazione di due grandi inceneritori a Palermo e Catania. Sarebbe un grave errore fare questa scelta non sulla base di ragioni scientifiche ed economiche quanto piuttosto per ragioni politiche. Le linee guida fatte redigere dal governo Lombardo a una commissione di esperti nel dicembre del 2009, la riforma approvata nell’aprile 2010 e gli stessi lavori della commissione che stava redigendo il piano d’emergenza fino allo stop del governo nazionale, erano arrivati a conclusioni diverse: tra gli scenari alternativi presi in considerazione quello dell’incenerimento in impianti dedicati veniva chiaramente considerato il meno conveniente e si puntava con più convinzione sulla raccolta differenziata spinta, sul trattamento meccanico-biologico ed, eventualmente, sul co-incenerimento in impianti già esistenti (cementerie, industrie di laterizi). Auspichiamo che le rassicurazioni ottenute dall’assessore Marino secondo le quali non vi sarebbe alcun accordo preventivo con il governo nazionale e rappresentino fedelmente le posizioni dell’intero Governo regionale. Solo facendosi guidare dalle ragioni della scienza, infatti, si potrà redigere un piano davvero capace di guardare agli interessi dei cittadini e delle imprese siciliane”.
Anche Confindustria è arrivata a conclusioni molto simili. “Abbiamo elaborato – ha detto il vice presidente dell’associazione degli industriali, Giuseppe Catanzaro – un circostanziato documento finalizzato a proporre la creazione di un sistema di gestione dei rifiuti fondato sul rafforzamento del sistema industriale già esistente in Sicilia. Per fare questo è necessario potenziare la raccolta differenziata e i trattamenti a monte dello smaltimento che possono comprendere anche la realizzazione di CDR da bruciare in impianti industriali già esistenti, in modo da ridurre l’uso del carbone o altri combustibili fossili molto inquinanti.”
“Ma non è con le procedure di deroga dalle normative europee e nazionali, come quella che riguarda i trattamenti preliminari all’avvio in discarica, che si può costruire un efficiente sistema di gestione integrata dei rifiuti – sostiene Alfio La Rosa della CGIL –, quanto piuttosto rientrando nella gestione ordinaria che comporta il confronto con il parlamento e con le parti sociali. Se davvero il governo vuole intraprendere una strada diversa da quella percorsa dal governo Cuffaro superi le incoerenze, abbandoni le procedure emergenziali e dia completa attuazione alla riforma votata in parlamento nello scorso aprile”.
In questo contesto, Paolo Guarnaccia, Rifiuti Zero – ha sottolineato con forza che “evitare la costruzione di inceneritori e realizzare impianti di trattamento meccanico biologico integrati con impianti di estrusione a freddo, come già previsto dalla commissione Cancellieri, può consentire in un breve periodo, in alternativa alla produzione di CDR da bruciare nei cementifici, il recupero e la valorizzazione della quasi totalità delle risorse presenti nella frazione residuale in un percorso verso la strategia Rifiuti Zero in linea con l’esigenza di una gestione sostenibile dei rifiuti come ci impone la crisi ambientale, economica ed energetica che stiamo vivendo”
“La tecnologia dell’incenerimento – ha rimarcato Angelo Palmieri del WWF – è ormai una scelta obsoleta. Ricordiamo le parole dette dall’On. Pecorella dopo la visita in Germania: oggi la tecnologia vincente è il recupero dei materiali e i tedeschi importano rifiuti per alimentare i loro impianti. Noi siamo ancora in tempo per avere e mettere in atto un Piano che sia economicamente vantaggioso per i cittadini, rispetti il decoro urbano, aumenti l’occupazione diffusa nella regione, elimini i danni all’uomo e all’ambiente da una scelta di recupero energetico e non ultimo eliminando l’intermediazione mafiosa nella gestione dei rifiuti”.
Va comunque sottolineata come un fatto di estrema importanza la circostanza che, per la prima volta, seppur con alcuni distinguo, molti dei soggetti in campo (ambientalisti, industriali, parte dei sindacati e governo siciliani) sembrano concordare sulla scarsa convenienza della realizzazione degli inceneritori e sulla esigenza di puntare preliminarmente su una raccolta differenziata spinta.
15 dicembre 2010