Legambiente, insieme alle principali associazioni ambientaliste, forze sindacali e personalità del mondo della scienza e della cultura, ha costituito un Comitato Nazionale ed elaborato un progetto di legge denominato Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima per invertire la rotta che sta portando l’Italia fuori dall’Europa. Il Governo non sta facendo abbastanza per contrastare i cambiamenti climatici e perseguire gli obiettivi europei di riduzione dei gas a effetto serra che vincolano gli stati membri a ridurre, entro il 2020, le emissioni climalteranti del 20% realizzando, entro la stessa scadenza, un aumento sempre del 20% sia dell’efficienza energetica sia dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili.
Le mancate risposte del Governo italiano nascondono una diversa strategia: affidare la riduzione delle emissioni climalteranti e la diversificazione dal petrolio all’avventura nucleare, cioè a una fonte non rinnovabile che non ha risolto i problemi delle scorie radioattive e della sicurezza, che diminuirebbe le emissioni solo per una quota modesta della produzione di elettricità, e solo dopo il completamento delle centrali, ben oltre il 2020, data entro la quale gli altri paesi Europei avranno già ridotto le loro emissioni del 20% ed oltre.
Inoltre l’attuale impianto normativo italiano non consente all’Italia di realizzare gli obiettivi assegnati dal pacchetto clima Ue né sono state presentate proposte di recepimento della direttiva europea sulle fonti rinnovabili.
Con la proposta di legge di iniziativa popolare il Comitato vuole contribuire a colmare questo deficit e offrire un quadro normativo adeguato e in grado di recepire la direttiva.
Proprio in ragione di ciò da sabato 6 novembre anche ad Agrigento sarà avviata la raccolta delle firme necessarie (100 mila) a sottoporre la proposta di legge di iniziativa popolare al Parlamento Nazionale prima delle festività natalizie.
I primi appuntamenti previsti vedranno i volontari del Circolo Rabat, in collaborazione con gli uffici delle Riserve Naturali “Macalube di Aragona” e “Grotta di Sant’Angelo Muxaro”, sabato pomeriggio a Porta di Ponte, dalle 17:00 alle 20:30, mentre domenica mattina il gazebo per la raccolta delle firme sarà allestito in Piazza Cavour, dalle 10:00 alle 13:00.
Ecco in estrema sintesi cosa prevede la legge d’iniziativa popolare “Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima”:
All’articolo 1 stabilisce le finalità di politica energetica fondata sulle fonti rinnovabili ed escludendo l’uso del nucleare all’articolo 2. L’articolo 3 chiarisce, dopo l’esperienza negativa del Cip6 e delle fonti assimilate, quali siano le vere fonti rinnovabili e fra queste quali sono sostenibili e quali no, ammettendo all’incentivazione solo quelle sostenibili. L’articolo 4 stabilisce che la produzione di energia elettrica e di calore da fonti rinnovabili sostenibili, cosi come gli usi razionali ed efficienti dell’energia, sono da considerarsi attività di pubblica utilità. Per questa ragione hanno entrambe diritto ad una equa e giusta remunerazione che compensi l’energia effettivamente prodotta o quella risparmiata, ma anche i vantaggi ambientali che entrambe incorporano, non emettendo gas nocivi al clima o inquinanti l’aria che respiriamo.
L’articolo 5 afferma che l’energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili deve essere, da parte del gestore, immessa obbligatoriamente in rete.
L’articolo 7 punta a far compiere al Paese un passo deciso per migliorare la propria efficienza energetica: un piano di riqualificazione degli edifici che ne riduca i consumi di elettricità e calore e sposti le attività del settore edile verso la manutenzione e riqualificazione del già costruito abbandonando la cementificazione del territorio.
Promuovendo lo sviluppo delle rinnovabili sostenibili e una forte politica di risparmio energetico la legge intende favorire l’abbandono dell’attuale modello energetico monopolista e centralista, per passare ad uno distribuito sul territorio e conquistare così democrazia energetica: ogni casa, ogni condominio, comunità, quartiere, centro commerciale, fabbrica potrà produrre energia per il fabbisogno sia proprio che del vicinato sfruttando le fonti rinnovabili più convenienti secondo le potenzialità del luogo. Coerentemente con questo contesto l’articolo 10 richiede interventi di adeguamento della rete elettrica a favore delle rinnovabili e stabilisce che la proprietà e la gestione della stessa debbono essere pubbliche.
Infine per quanto riguarda la mobilità l’articolo 13 intende favorire scelte capaci di sottoporre il territorio italiano ad “una cura del ferro” per spostare la mobilità di persone e merci dalla gomma al ferro, su tram, metrò, treni, e al cabotaggio sulle autostrade del mare, concentrando in questa direzione le scelte e gli investimenti infrastrutturali anziché su strade ed autostrade e trasporto individuale.
Per realizzare gli obiettivi di questa legge le fonti di finanziamento possono essere il conto energia, la Tobin tax che potrebbe anche contribuire a regolare il mercato finanziario mentre si potrebbero usare a fini sociali le entrate della tassazione volta a scoraggiare la speculazione e l’istituzione di un fondo speciale presso la Cassa Depositi e Prestiti per adeguare gli edifici pubblici.
Agrigento-Aragona, 05 novembre 2010