Si chiama Liberi e Forti il nuovo mensile agrigentino, diretto da Enzo Di Natali, ed edito dal Centro di Bioetica Evangelium vitae, il quale sarà presentato giovedì prossimo presso la Biblioteca ‘La Rocca’ dall’avv. Giovanni Tesè, dal dott. Giovanni Nocera e arricchiti da diversi interventi tra cui ricordiamo quello di don Vincenzo Lombino, direttore dell’Ufficio Cultura della Diocesi.
La scelta del titolo è di per sé un programma, e si richiama all’esperienza sociale e politica del popolarismo sturziano che nei primi anni del Novecento si caratterizzò per le lotte contro la proprietà fondiaria siciliana che aveva calpestato la dignità della persona umana dei contadini, braccianti agricoli e altre categorie di lavoratori facendo prevalere soltanto lo spirito individualista e capitalista. Nel suo programma Sturzo aveva delineato, secondo lo spirito della Rerum Novarum di Leone XIII, la condivisione della proprietà per sostenere le famiglie dei contadini e impedire la prima emigrazione verso i lontani Paesi dell’America Latina.
A distanza di cento anni, il nuovo mensile diretto da Enzo Di Natali, si delinea anzitutto per i quattro punti espressi nell’editoriale che porta la firma dello stesso direttore. Il primo punto è un invito a fondare le nuove banche locali per impedire l’esproprio del denaro che in questi anni è stato depositato nelle banche venute dalla Padania con lo scopo soltanto di trasferire il denaro negli ex Paesi Comunisti facilitando le imprese del Nord.
Nel secondo punto, il giornale desidera dire basta alla sudditanza culturale che la Sicilia continua a subire nei confronti del Nord, tanto che gli eventi a respiro nazionale vengono celebrati con una partecipazione mediatica non indifferente soltanto nei Comuni della cosiddetta Padania.
Il mensile, dunque, desidera che l’Unità d’Italia, nella sua ricorrenza del 150° sia sostanziale e non formale, e che per raggiungere questo scopo l’auspicio del superamento delle distanze economiche e culturali sia veritierio.
Il mensile, inoltre, nasce sotto l’impulso dell’enciclica di Benedetto XVI, Caritas in veritate, la quale denunzia il trasferimento delle risorse economiche e dei risparmi da una regione ad un’altra qualora questo trasferimento si rilevasse causa di disordine sociale.
Con coraggio Liberi e Forti, nello spirito sturziano, grida una verità talmente palese che è impossibile negare la sua esistenza. Ad una Lega che negli anni Ottanta si scagliava contro il Sud nel nome di <<Roma ladrona>>, si risponde con <<Padania ladrona>>, questa volta del nostro risparmio attraverso i trasferimenti che le banche calate dal Nord continuano a fare, impoverendo sempre più il nostro territorio e favorendo l’emigrazione delle più belle intelligenze che vanno a lavorare nei luoghi dove è assicurata la produzione. Dunque, il mensile che si ispira al pensiero sturziano vuole mettere un freno al doppio colonialismo interno che le popolazioni siciliane subiscono: economico e culturale.
Considerata l’apertura politica già nel pensiero di Luigi Sturzo, alla presentazione del mensile sono stati invitati personalità politiche di diversa estrazione. Infatti, la promozione della persona umana è un valore su cui il pluralismo culturale può trovare la propria sintesi.