Non credo che mio padre abbia mai festeggiato come si deve il 19 marzo, con quel compleanno pochi giorni prima a rovinargli la festa.
La sensazione però è che non sarebbe cambiato molto neanche se fosse nato d’estate come me.
Perché la festa del papà, nella gerarchia famigliare, non è neanche lontanamente paragonabile alla festa della mamma.
La mamma. L’angelo del focolare. Quella che cura, che consola, che ascolta, che abbraccia.
Il papà invece è un personaggio strano.
E’ brutto, spigoloso, se ti bacia ti raspa le guance.
Esce la mattina e torna la sera, e invece di stare con te, spesso guarda la partita, o esce con degli amici che magari non vedeva da anni.
Il papà è quello che si incazza al semaforo se quello davanti non si sbriga, o che si gira a guardare un culo per strada facendoti morire di imbarazzo.
Il giorno del tuo compleanno se compare in una foto grasso che cola. Lui le foto le fa, e quando sarai grande avrai migliaia di foto sorridenti con tua madre, ma l’altra metà del cielo sarà al massimo un’ombra sul selciato.
Il papà è per lo più un muro da superare: sopra, sotto, di lato, non importa.
E’ il metro di paragone per le tue scelte future, per come ti comporterai con le donne, se sei maschio, o gli uomini che sceglierai, se donna.
Sarà la persona con cui dovrai combattere per affermare la tua personalità, e che manderai affanculo per prima.
Ti dispiacerà vederlo invecchiare, perché gli uomini che invecchiano sono ridicoli, spesso patetici, quasi mai moderati.
Sbufferai a sentirlo raccontare sempre le stesse storie, sempre le stesse avventure, sempre di quella volta che si è perso tua madre alla stazione, che ti verrebbe voglia di urlare, ma non lo fai, perché parla di tua madre, e in quella stazione vorresti esserci stato pure tu a vederli litigare e poi fare pace.
Tuo padre sarà per te la persona più difficile, negativa, ostica del mondo, e passeranno anni prima che capirai che a modo suo, nel modo tutto speciale dei papà, ti ha voluto bene.
E se sarai papà, farai probabilmente gli stessi errori: amerai in silenzio, e aspetterai questo 19 marzo per un fugace bacio sulla guancia.
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