Grandangolo – il giornale di Agrigento, diretto da Franco Castaldo, pubblica nel numero 51, in assoluta esclusiva alcuni temi scottanti legati all’inchiesta “Self service” ed in particolare stralci dell’attività investigativa svolta nell’ambito dei procedimento penale sul Comune di Agrigento, che, come scrivono Digos e Squadra mobile della città capoluogo, consentiva l’acquisizione di elementi di sicuro interesse investigativo: invero, dal contesti delle attività tecniche svolte e dalle risultanze dell’attività info investigativa sviluppata, i parere di questi Uffici, emergeva un quadro indiziario particolarmente grave e consistente. Invero, si conferma l’assunto secondo il quale, ad avviso di questa polizia giudiziaria, esiste all’interno del comune di Agrigento un sistema di malaffare ove s’accentrerebbero torbidi interessi e loschi affari, contesto che vedrebbe la costituzione o un “pactum sceleris“, i cui compartecipi sarebbero esponenti di quel civico consesso anche di diversa appartenenza politica e funzionari comunali. In particolare, alcuni consiglieri comunali sembrerebbero condividere interessi ed obiettivi che appaiono di carattere non squisitamente politico, ma tutt’altro, i medesimi ergendosi e figure di assoluta valenza ed indiscussa rilevanza di detto sistema di malaffare, clientelare ed illecito sembrano condizionare, sfruttando i ruoli e gli incarichi ricoperti, gli indirizzi e gli orientamenti del Consiglio comunale per il perseguimento di lucrosi ed illeciti interessi personali. Nello specifico, si è dei convincimento che i consiglieri abbiano concluso un vero e proprio “pactum sceleris“, condizionando e pilotando scelte, indirizzi ed orientamenti dell’ente, specie in un settore delicato e sensibile, quale quello relativo all’urbanistica, verso interessi che esulano da quello strettamente pubblico, pel perseguire finalità di carattere illecito. Inoltre, consistenti nubi sembrerebbero addensarsi anche nel settore della solidarietà sociale dei comune capoluogo, in particolare con riferimento al metodo di gestione e distribuzione delle somme destinate alle case di riposo o ricovero per soggetti bisognosi. Sul fronte delle investigazioni pregresse emergono altri particolari. Le intercettazioni disposte a carico dell’imprenditore Salvatore Moncada hanno aperto scenari interessanti. In tempo reale è stato registrato lo scontro tra il re dell’eolico e il senatore Lumia che lo aveva attaccato in Commissione antimafia. E non solo: indicazioni giungono anche nel malessere registratosi qualche tempo fa all’interno di Confindustria culminato con la fuoriuscita di Moncada. Di particolare interesse, a proposito del senatore Lumia, la ricostruzione effettuata da Grandangolo circa le pretese minacce subite dal consigliere comunale Giuseppe Arnone secondo le quali era destinatario di un “cappotto di legno”. Ebbene, le minacce non ci sono state e avventate sono sembrate le attestazioni di solidarietà del componente della Commissione antimafia e del senatore Ferrante. Grandangolo pubblica, inoltre, integralmente, l’intercettazione che Lumia e Ferrante pongono alla base della loro solidarietà. E’ una storia davvero emblematica. Ed ancora, nel numero di domani viene pubblicata integralmente la sentenza che dichiara fallito l’imprenditore e collaboratore di giustizia Giuseppe Burgio, ex re della grande distribuzione alimentare.