Qualche dubbio su quello che sarebbe potuto accadere lo avevamo già manifestato quando il Comune di Porto Empedocle ha richiesto al Banco di Sicilia 2 milioni e 700 mila euro per soddisfare le spese correnti per il 2011.
Avevamo già preso in considerazione il fatto che nelle casse comunali dovrebbero trovarsi 6milioni di euro versati dalla società Nuove Energie a titolo di compensazione per la realizzazione del rigassificatore e che detta somma era inserita nello schema di Bilancio di previsione 2010, chiedendoci cosa sarebbe accaduto se dopo la sentenza del TAR Lazio Nuove Energie avesse chiesto indietro le somme precedentemente versate.
Le premesse a sciogliere in breve tempo il nodo cruciale adesso ci sono tutte.
Finito il Natale povero agrigentino, così come quello festoso e spensierato delle luci, degli addobbi, delle proiezioni sulle pareti della Torre Carlo V, delle musiche e dei canti di quello empedoclino, è arrivato il momento di fare i conti.
Questa la diffida presentata dal Consigliere Comunale del Comune di Porto Empedocle Prato Giuseppe, dinanzi la quale ogni commento ci pare superfluo.
Spetterà ad altri dare opportune ed adeguate risposte.
Sig. Sindaco del Comune di Porto Empedocle
Via Marconi n. 2 92014 Porto Empedocle
Presidente del Consiglio Comunale SEDE
Consiglieri Comunali SEDE
Direttore/Segretario Generale SEDE
Dirigente Patrimonio e Finanze SEDE
Collegio Revisori dei Conti SEDE
Società NUOVE ENERGIE s.r.l.
Via Gioieni n. 63 – 92014 Porto Empedocle
p.c. Assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica
Viale Regione Siciliana 2226 – 90135 Palermo
p.c. S.E il Prefetto di Agrigento
Piazza Aldo Moro 92100 Agrigento
Oggetto: Diffida all’utilizzazione dei fondi trasferiti da Nuove Energia, pari a € 6.000.000,00 come misura di compensazione ai sensi e per gli effetti della convenzione Rep. N. 15 del 20/02/2010.
Il sottoscritto Prato Giuseppe, Consigliere Comunale di Porto Empedocle, manifesta la propria preoccupazione per un eventuale uso improprio ed affrettato delle somme già trasferite dalla società Nuove Energie, pari a € 6.000.000,00, al Comune di Porto Empedocle.
I fondi trasferiti da Nuove Energia, pari a € 6.000.000,00 come misura di compensazione ai sensi e per gli effetti della convenzione Rep. N. 15 del 20/02/2010, che recita “Il contributo sarà corrisposto come segue: 1) 6 milioni di euro entro 30 giorni dall’avvio del cantiere, a valere per il primo anno solare dell’avvio del cantiere.”
Considerato che, il TAR Lazio ha annullato l’iter delle autorizzazioni per la realizzazione dell’impianto, e pertanto sarebbe illegittimo iniziare i lavori privi di autorizzazioni, d’altronde la semplice recinzione di un’area demaniale in concessione, non può costituire inizio dei lavori per la realizzazione di un impianto di gassificazione, infatti è stato posto in essere un “atto di anticipata occupazione delle aree demaniali, in virtù della scadenza della concessione dell’area demaniale”.
Considerato che, codesta amministrazione con nota n. 690 del 02/02/2010 ha comunicato alla società Nuove energie che con Delibera di Giunta n. 6 del 15/01/2010 sono state previste, nella parte entrate, i 6.000.000 € che dovevano essere corrisposti entro 30 giorni dall’avvio del cantiere.
Considerato che, con nota n. 9/Gab del 02/07/2010 è stata chiesta una anticipazione del primo pagamento, la società Nuove Energie ha posto delle condizioni per la concessione di tale anticipazione, affermando che: 1) qualora il TAR Lazio annulli o sospenda il Decreto autorizzativo successivamente all’erogazione dell’anticipazione, questa sarà recuperata mediante compensazione con i tributi locali dovuti al Comune dalle società del Gruppo Enel.
Considerato che, con nota n. 4368 del 09/07/2010, codesta amministrazione ha accettato le condizioni poste dalla società Nuove Energie.
Considerato che, la società Nuove Energie, con nota n.15374 del 04/11/2010, ha comunicato “l’inizio delle attività in sito, con l’effettuazione della recinzione delle aree in concessione e di altri lavori necessari per la predisposizione del cantiere”.
La società Nuove Energie di fatto ha comunicato la sola recinzione dell’area e alcuni lavori necessari per la predisposizione del cantiere, e non l’avvio del cantiere, quindi ne deriva che, se il Consiglio di Stato dovesse confermare la sentenza del TAR Lazio, la convenzione sottoscritta dalle parti cesserebbe di produrre effetti, per cui permane il rischio che il Comune di Porto Empedocle dovrebbe restituire i 6 milioni di euro, altrimenti un comportamento contrario sarebbe da inquadrare in quello che il codice civile definisce come ingiusto arricchimento da parte dell’ente pubblico in danno ai privati. Già di fatto, la sentenza del TAR Lazio, con la quale annulla il procedimento di autorizzazione, ha reso nullo tutto il procedimento autorizzativo.
La convenzione sottoscritta da Nuove Energie e Comune di Porto Empedocle altro non è se non un negozio giuridico bilaterale sottoposto a condizione sospensiva e a clausola risolutiva.
Ciò significa che siamo dinnanzi a un contratto che prevede delle prestazioni e delle controprestazioni delle parti ma soprattutto ad un contratto che prevede alla sua lettera G) che l’efficacia e la conseguente attuazione della presente convenzione e delle misure in essa previste è subordinata al preventivo rilascio di tutte le autorizzazioni, permessi e concessioni necessari alla realizzazione ed all’esercizio del terminale.
Considerato che la società NUOVE ENERGIE, ha preannunciato ricorso avverso il Consiglio Di Stato, è pacifico pensare che la sentenza definitiva non si preannuncia in tempi rapidi. Pertanto una bocciatura definitiva del Consiglio di Stato, costringerebbe la società Nuove Energie, qualora ne avesse interesse, a iniziare ex novo il procedimento autorizzativo.
Considerato che la convenzione si conclude dando atto del fatto che la stessa è sottoposta a condizione sospensiva ed a clausola risolutiva la quale prevede che la convenzione si risolve nel caso in cui siano decorsi 24 mesi dalla sottoscrizione senza che i lavori siano stati avviati.
Pertanto, alla luce dei fatti, non si può escludere la possibilità della restituzione delle somme incamerate dal Comune versati dalla società Nuove Energie.
Pertanto si impone un comportamento finalizzato a tutelare l’interesse supremo dell’Ente Pubblico, comportamenti improntati sul senso di responsabilità e di cautela, per evitare di esporre il Comune in una condizione di dissesto finanziario, con gravissime conseguenze, non solo sull’Ente Pubblico, ma anche nei confronti dei cittadini di Porto Empedocle.
In virtù di quanto evidenziato, si DIFFIDA l’Amministrazione Comunale all’utilizzo dei fonti versati dalla società Nuove Energie a titolo di misure compensative.
Al Direttore/Segretario Generale e al Dirigente Patrimonio e Finanze, si chiede di certificare se sono già stati impegnati ovvero spesi, risorse finanziarie trasferite dalla società Nuove Energie. Qualora ci siano stati impegni di spesa con le risorse delle misure compensative, si chiede di elencare l’oggetto e il numero delle delibere ovvero le determinazioni Sindacali e/o Dirigenziali.
Al Collegio Revisori dei Conti, si chiede di relazionare in merito all’eventuale utilizzazione dei fondi, tenendo conto agli, eventuali, impegni di spesa e alle date di trasferimento delle risorse economiche.
Alla Società NUOVE ENERGIE s.r.l. si chiede a che titolo hanno effettuato i trasferimenti; se i 6.000.000 € sono stati donati definitivamente al Comune di Porto Empedocle senza chiederne la restituzione alla scadenza della convenzione, qualora l’impianto non si dovesse realizzare, ovvero se avvierà le procedure per recuperare quanto, incautamente, versato al Comune.
All’ Assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica, si chiede di verificare la correttezza e la legittimità delle procedure, inviando un commissario ad acta presso il Comune di Porto Empedocle.
Consapevole di aver evidenziato un gravissimo rischio e pericolo finanziario per il Comune di Porto Empedocle, con la speranza di un intervento dei soggetti in indirizzo, per evitare di mettere a repentaglio la stabilità economica e finanziaria dell’Ente, aggravata dall’approssimarsi della prossima scadenza elettorale, la quale potrebbe suggerire spese superflue ed inopportune.
Porto Empedocle lì 11/01/2011
Potrei sbagliare, ma credo che nelle previsioni di bilancio comunale, tra le entrate, possono essere inserite solo le somme certe che si prevede entreranno nelle casse comunali. Previsioni di entrata di somme sottoposte per l’incasso a “condizioni da verificarsi” come appunto le compensazioni dovute da Enel/Nuove Energie, ritengo non possono essere inserite in bilancio e quindi non possono di conseguenza essere impegnate per spese. Come se per esempio il comune giocasse al super enalotto e mettesse in bilancio il montepremi prima dell’estrazione.
Mi pare pure che i proventi delle compensazioni devono essere spesi solo per investimenti ben precisi. Altre utilizzazioni sarebbero una “distrazione di somme”.
Potrei anche sbagliare però, e allora gradirei qualcuno mi facesse chiarezza. Grazie.
Credo che questa iniziativa del consigliere Prato sia molto tardiva in quanto , a mio vedere, diverse iniziative non sarebbero state possibili con le sole risorse del Comune di Porto Empedocle.
Spero comunque che non si voglia in alcun modo fare pesare ai cittadini di Porto Empedocle una decisione che è stata presa dai ns. rappresentanti, senza tenere conto della votazione popolare ( referendum ). Quindi adesso la patata bollente deve essere solamente di questa Amministrazione che ha tanto voluto fortemente la realizzazione di un “MOSTRO” come il rigassificatore a Porto Empedocle.
Scarsa informazione è stata data ai cittadini sulle minacce di una struttura simile sia per il rischio scoppio che per il rischio aria pulita.
Sono comunque sicuro che la ns. Amministrazione saprà trovare una valida alternativa per l’utilizzo dell’area ASI , anche con giusti cambi di destinazione d’uso della stessa.Non me ne voglia l’avv. Aiello, tra l’altro caro amico, ma prima di parlare di “aria fritta” per la realizzazione di strutture ricettive in quest’area, a causa di una difficile variazione della destinazione d’uso. In Sicilia sono migliaia gli edifici e le zone artistiche che hanno subito cambi di destinazione d’uso in favore di attività commerciali.Perchè non dovrebbe essere possibile a Porto Empedocle??