“Come va?” “C’è questo tizio, Rocco Rossi, in corsa per fare il sindaco. Lui sa quello di cui abbiamo bisogno. È un politico vecchio stile e quando sarà sindaco potremo rivolgerci a lui. Ha due bocce per palle!”
Un trio di spot radiofonici in onda su radio AM,con un attore che adotta un accento italiano esaltando le virtù del candidato.
Parla di cannoli e palle, la campagna elettorale di Rocco Rossi, che per l’occasione ha tappezzato gli spazi elettorali con manifesti nei quali è raffigurato come un padrino.
La sua faccia illuminata e le parole in rosso sangue: “Wise Guy”, “Goodfella” e “bocce balls”.
Prima di lui, c’era stato un deputato della provincia di Agrigento, che per lo spot elettorale, aveva utilizzato la colonna sonora del padrino.
Come a volte accade ai “padrini”, finì in galera.
Rocco, avrà anche le “bocce” per raddrizzare municipio”, come ha affermato, ma forse ha sbagliato posto dove candidarsi.
Ha deciso infatti di candidarsi a sindaco di Toronto (Canada), dove grazie alla sua campagna pubblicitaria di stampo mafioso si è guadagnato l’etichetta di “sindaco mariuolo”.
Queste sue ultime trovate, gli hanno già causato un calo di popolarità di almeno 2,5 punti percentuale e pare non sia finita lì.
Ha un bel da dire che è orgoglioso di essere italo-canadese, e che questo stereotipo è satira e per essere un po’ impertinente volendo ridefinire ciò che questi termini è espresso in modo positivo, la comunità italo-canadese, non ha gradito e pare non abbia più intenzione di votarlo.
“Mio padre è venuto qui idall’Italia e ha lavorato per guadagnarsi onestamente la vita per la sua famiglia – ha detto Richard Marazzi, italo-canadese anche lui -“l’idea di Rossi è offensiva per chi, come mio padre, ha fatto sacrifici. Se Rossi ha cercato di essere divertente, non c’è riuscito”.
Quasi dello stesso avviso, Corrado Paina, direttore esecutivo della Camera di Commercio Italiana dell’Ontario, che ha detto di trovare l’uso di stereotipi italiani noiosi.
L’idea, l’avrebbe suggerita a Rossi un suo collaboratore, che avrebbe detto: “‘Rocco,’ il mio film preferito è Goodfellas. Siamo italiani. Siate orgogliosi”.
Detto fatto, manifesti in bianco e nero che evocano gli annunci per I Soprano, con Rossi raffigurato come un boss, dal viso crudele e illuminato fluttuante sopra le sagome di Toronto e le parole in rosso sangue: “Wise Guy”, “Goodfella” e “bocce balls”.
Forse Rocco Rossi avrebbe fatto bene a candidarsi in Italia, dove il Parlamento ospita un cospiquo numero di indagati e condannati per mafia e dove avrebbe potuto aspirare a diventare Presidente del Consiglio, Ministro o, nella peggiore delle ipotesi, un parlamentare.
In Canada, difficilmente potranno capirlo.
I “cannoli”, li apprezzano anche lì, ma in quanto a candidare soggetti del genere, pare che non ne vogliano proprio sapere.
E a ben pensarci, neppure da noi forse avrebbe fortuna.
Infatti non bastano manifesti, cannoli, spot radiofonici e palle, se qui non hai nel pedigree perlomeno qualche indagine per fatti di mafia, non hai decisamente dove andare.
Caro Rossi, cominci con il candidarsi a sindaco di qualche piccolo comune della nostra regione e vedrà che in poco tempo, viste le sue naturali tendenze, riuscirà a farsi un curriculum degno di un Presidente…
Gian J. Morici