VITTORIO SGARBI, chiamato a pronunciarsi sulla Finanziaria 2019 ha definito “Eroe” il Senatore Lello Ciampolillo (M5s), che in questi giorni sta dando grandi esempi di dignità e coerenza.
Il pentastellato, mentre i colleghi propongono una legge di Bilancio indecente, seduti ai piani alti per azzannare l’osso buttato a terra, senza preoccuparsi di cosa sarà del proprio territorio, continua la sua strenua lotta per salvare un ulivo condannato erroneamente (in realtà è un albero sano) all’eradicamento per via della Xylella.
Forti le parole di un ispiratissimo Sgarbi che esordisce tuonando “Diceva La Rochefoucauld (François de) ‘i vecchi danno buoni consigli perché non possono dare cattivi esempi’, voi date buoni consigli e cattivi esempi benché giovani, c’è qualcosa di inquietante, se perfino voi vi ribellate a voi stessi siete già vecchi e i vecchi si avviano a morire”..
Poi inizia filippica, attraverso la quale da prova di tutte le sue qualità critico-analitiche.

“Onorevole Presidente, gentili Ministri, cari sottosegretari, non farò prediche né ironia, ma proverò un ritorno alla realtà. Mentre al Senato il senatore 5 Stelle Ciampolillo, vero eroe nella Puglia devastata dalle pale eoliche, si lega ad un ulivo per salvarlo, trasmettendogli la propria immunità parlamentare, quello che abbiamo in visto azione in queste giornate, senza i missionari europei e alieni Tria e Conte, è il governo crudele dei duumviri Salvini e Maio, che impedisce al parlamento sovrano di valutare ed emendare la legge di bilancio, il provvedimento più importante dello Stato, pubblicando il testo di un maxi emendamento di 192 pagine cinque ore prima del voto di fiducia al Senato, il Senato di Ciampolillo, senza passare nelle Commissioni parlamentari. Principio sconsigliabile, come dice lei, caro Presidente, ma qui praticato. Mai era accaduto nella storia repubblicana. Cosi si umilia il Parlamento, si viola la Costituzione, si mortificano le istituzioni e le procedure di garanzia della nostra Repubblica parlamentare, quasi nella ricorrenza del 3 gennaio 1925, che propongo come propizio anniversario per questo Governo: il delitto Matteotti in capo a Mussolini. Di Maio, con il padre, resta una zavorra per Salvini, che appare il solo regnante senza padre. Ad occhio, mi sembra che i padri di Antonio Di Maio e Vittorio Di Battista sono sicuramente dei migliori figli: vivono la realtà, in Italia, non nell’altro mondo, e nella realtà, come milioni di italiani, hanno debiti con il fisco, lavoro, si arrabattano tra i lacci della burocrazia e la corsa dalla crisi economica. Insomma, tirano a campare. I loro figli, invece, sono il frutto di un grande inganno, l’ordito da un magistrale comico disfattista che li ha trasformati in un modello di finta onestà, l’onesta di chi non ha mai fatto nulla della vita e per questo nessuno potrà mai rimproverare a loro di far male. Ecco, i figli sono il contrario dei padri, quello di un’Italia indolente e lagnosa, moralista e nullafacente, mediocre, ma anche cinica a tal punto da rinnegare i padri. Di questo figli traditori e ingrati c’è solo da vergognarsi.
Mi dispiace, ma in nome del padre, voterò questa iniqua manovra, mentre voi precipitate”.
Ebbene, la portata reazionaria di questo decreto mostra tutta la malafede di un governo che conosce perfettamente i danni che provocherà.
Al Senatore Ciampolillo, coerente ai principi originari del M5s, non resta che opporsi in maniera altrettanto intransigente e rigorosa. Altrimenti la coerenza reazionaria del governo sarà la sola devastante forza in campo .