Torna oggi, lunedì 4 settembre, l’appuntamento quotidiano con Il Falco e il Gabbiano, il programma in onda dal lunedì al venerdì alle 15.00 su Radio 24 in cui Enrico Ruggeri punta i riflettori sul racconto di vite straordinarie. Storie paradigmatiche, di chi è riuscito, di chi ha tentato, di chi ha avuto cadute e risalite. E lo fa ricordando la storia di un grandissimo attore comico che aveva confessato di voler arrivare ad almeno 101 anni, ma che il 20 agosto scorso si è invece spendo nella sua casa di Las Vegas a 91 anni, per un’ischemia. La storia di Jerry Lewis.
Iperattivo, innamorato del lavoro, anzi, malato di lavoro, eclettico, ma anche incredibilmente buffo e divertente, Jerry Lewis è oggi riconosciuto come uno dei più grandi talenti comici degli ultimi decenni. Un classico insomma. La sua comicità è stata lodata da tutti i maggiori critici internazionali. Anzi, rispetto ai critici statunitensi che sono stati meno teneri nei confronti di Lewis, in Europa è diventato una vera e propria icona popolare, soprattutto in Francia, dove Lewis è stato osannato persino dalla famosa rivista cinematografica super snob I Cahiers du Cinemà. Jean Luc Godard per esempio sosteneva che Lewis fosse più innovativo di Charlie Chaplin e di Buster Keaton.
Sceneggiatore e produttore di alcuni dei film più divertenti di Hollywood, primo fra tutti Le folli notti del Dottor Jerryll, ha coperto d’oro se stesso e le grandi major americane. Uomo dalla personalità molto complessa, come quella dei suoi personaggi, Jerry è un uomo piacente e amante delle belle donne (si dice abbia avuto anche una liaison con Marlyn Monroe) che ha sempre giocato a essere brutto e sfigato, proprio come il povero Professor Kelp, il protagonista, appunto, de Le folli notti del dottor Jerryll. Egocentrico, narciso, pieno di sé, un uomo che però per tutta la vita ha sofferto della solitudine provata durante l’infanzia, per la lontananza dai genitori artisti. In Dottor Jerryll, sembra che Jerry Lewis descriva se stesso, ma nel farlo riesce anche a descrivere l’intera popolazione maschile americana di metà ‘900, quella che vede in Buddy Love l’uomo che vorrebbe essere e nel Professor Kelp ciò che in realtà è.