I Circoli della Puglia de “I Cittadini Contro le mafie e la corruzione” nell’aderire alla manifestazione del 26 Maggio 2016, alle ore 20,30, che le associazioni e i movimenti hanno organizzato per segnalare al Governo regionale e nazionale la grave emergenza rappresentata dal proliferare della criminalità comune ed organizzata, hanno trasmesso ai media il seguente comunicato stampa.
“I Cittadini Contro le mafie e la corruzione, Associazione nazionale di Volontariato, presente in moltissime realtà territoriali della Regione Puglia, da la propria adesione alla manifestazione di domani 26 Maggio 2016, che si terrà nella Citta di Canosa, contro il proliferare della criminalità comune ed organizzata”. Cosi scrive in un comunicato stampa il referente del Circolo di Canosa dell’associazione Angelo Antonio Limitone che aggiunge: Il nostro territorio da anni è soggetto all’agire di vere e proprie consorterie criminali che approfittando della cronica crisi economica assoldano manovalanza per azioni delittuose che rendono sempre meno vivibili le aree territoriali a nord di Bari. “
“La provincia di Bat continua il Referente regionale della Puglia de I Cittadini contro le mafie, Luigi Cassio Di Pace, è nei fatti tra le meno fornite di uomini e mezzi per contrastare il crimine. Si sa che Uffici delle Forze di Polizia e Uffici giudiziari sono sottodimensionati rispetto alle altre realtà della nostra Regione e del Paese. Importanti centri della provincia, come Canosa, San Ferdinado di Puglia e molti altri, sono nelle mani di vere e proprie bande criminali che controllano lucrosi traffici illeciti quali quello del traffico e dello spaccio degli stupefacenti. Si è lasciato correre e sottostimato il pericolo criminalità per troppi anni e queste sono ora le conseguenze. La paura, le omertà e la sfiducia dei Cittadini.”
“Avvieremo sin dalle prossime ore una vasta azione di denuncia e sensibilizzazione nazionale sul tema sicurezza pubblica e legalità in Puglia ed in particolare in quest’area del Paese, continua Antonio Turri, presidente nazionale dell’associazione, che rischia definitivamente di essere territorio di malaffare dove mafia e corruzione vivono e proliferano nel mare magnum delle illegalità diffuse. Lo Stato a livello locale e centrale dia le risposte necessarie e la politica si assuma a pieno le sue responsabilità.”
Servono fatti concreti, continuano Limitone, Di Pace e Turri, e se non arriveranno non staremo di certo a guardare.”