Siamo nel 2015 e questa è una certezza almeno nel calendario romano. La pubblicità ci invade in modo esponenziale ed anche questo è una certezza. Ci vuol poco a provarlo. Un tempo era solo sui giornali e sulle riviste poi è passata in radio, televisione, sui cartelloni murali, ovunque ci fosse un spazio. Ora, con Internet, non si riesce a leggere una notizia senza che questa venga offuscata, almeno per qualche fatidico secondo da una pubblicità. C’è chi si è assuefatto e chi rinuncia all’articolo. La pubblicità arriva anche per telefono e via sms. Non c’è scampo.
Giunti a questo punto i pubblicitari, i marketing, i comunicatori insomma avrebbero dovuto imparare che certe cose non passano. Se credevano di averci rimbambiti hanno fatto male i conti. Ormai molti consumatori sanno fare la differenza tra le pubblicità progresso mirate ad una particolare fascia a quelle che straziano il cuore delle mamme o che fanno sognare il macchinone a chi sotto casa ha il rottame con la cinghia rotta.
Fin qui siamo tutti felici e sereni.
Veniamo alle donne. Sì sì, donne che ormai si sono liberate della schiavitù della pubblicità per il detersivo. Finalmente i prodotti domestici sono utilizzabili anche dagli uomini con le dovute spiegazioni.
Siamo donne moderne… quindi la bellezza di una supermodella per pubblicizzare un caffè o un’auto non ci fa più ribrezzo. Soprattutto se non ci lasciamo aiutare dal bellone di turno per parcheggiare.
Da donne moderne che siamo, lasciamo solo le femministe più agguerrite indignarsi contro i cartelloni con una modella in reggiseno. Siamo donne libere mica bacchettone.
Libere ma non idiote
Poteva quasi passare inosservata la nuova campagna pubblicitaria del web magazine DeAbyDay.it della De Agostini Editore e colpire nello stomaco solo le milanesi e le romane. Avrebbe potuto se non ci fossero Internet e Facebook nonché altri social network ad attirare l’attenzione.
Il magazine non ha nulla di indecoroso. Salute, benessere, cucina, bellezza. Indecorosa invece è la pubblicità che gira su mezzi pubblici di Milano e Roma. Il titolo del nuovo tag della rivista è “Le donne ci sanno fare”. Va benissimo, ma la campagna firmata da “Yes I am a creative Hub” di Roma ed adottata da DeAbyDay.it ha fatto sobbalzare più di una donna.
I patetici messaggi del tipo “Da come tenersi in forma a come tenersi un marito” a “Dai trucchi in cucina ai trucchi per fargli dire di sì” che hanno suscitato l’ironia di chi il marito non ha bisogno di trattenerlo né di supplicarlo avrebbero anche potuto passare nel marasma delle scempiaggini che leggiamo ogni giorno. La foto del frullino anche…
Quello che non passa proprio è la foto di un punching-ball con tanto di mutandine di pizzo. Questa è la foto “geniale” che ha scatenato la rabbia sui social.
Non si tratta né di essere bacchettone né femministe ma solo di buon senso.
Signori e signore che preparate e date in pasto al pubblico di che lustrarsi gli occhi per attrarre più gente, fatelo pure, è normale in questa società del consumo, ma fatelo con intelligenza e rispetto.
La donna paragonata ad un punching-ball? Voglio sperare che chi ha avuto l’idea pensasse almeno che le donne siano in grado di dare due pugni ad un sacco appeso. Possiamo fare anche di più a dire il vero. Ma il messaggio è pessimo e non so cosa voglia divulgare.
Sui social i commenti vanno da “La donna un punching-ball sexy che deve tenersi il marito…. Roba misogina” a “ma che schifo”, “ma che pubblicità è? Vergognarvi! Tenersi un marito! Come se la donna dovesse essere sempre disponibile per lui, anche per le botte”, “Bel messaggio il punching-ball”… o ancora “Un insulto a tutte le donne”. Tante le richieste di rimozione della pubblicità.
Non è questione di buon o cattivo gusto. Vorrei ricordare che, anche se siamo già nel 2015, la battaglia al femminicidio è ancora in corso, che le violenze tra le mura domestiche raggiungono picchi inimmaginabili e non solo in Italia. Negli ultimi quindici anni oltre 330 donne sono state uccise nel nostro paese solo per aver osato lasciare il marito o compagno, picchiate, strangolate…
E senza arrivare al gesto estremo che toglie la vita, sono milioni le donne vittime di violenza, dallo schiaffo in casa preludio a violenze peggiori, allo stalking, alle violenze sessuali. Spesso la violenza è perpetrata tra le mura domestiche, altro che per strada.
Il fenomeno è talmente grave in tutto il mondo che, nel 1999, l’ONU ha istituito la Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre ogni 25 novembre. Una giornata in cui si prodigano consigli per aiutare e sensibilizzare non solo le vittime ma l’opinione pubblica.
Il miglior alleato della donna contro le violenze dovrebbe essere proprio l’uomo. Che messaggio vuol essere quello di un sexy punching-ball?
Un po’ di sana riflessione avrebbe evitato di infastidire chi si è accorto dell’infelice immagine che offende anche tutte le donne che stanno soffrendo in Occidente come nei paesi dove sono anche vittime delle guerre. Per la donna la guerra è una doppia pena.
Siamo “trendy” ma non smettiamo di ragionare.
Luisa Pace