Da ieri sera, sebbene in una certa confusione, continuano le ricerche degli assassini. Le ricerche sarebbero intensificate a Reims mentre a Parigi ci sono stati circa 7 fermi nel quadro dell’inchiesta sulla strage al quotidiano Charlie Hebdo che ha fatto 12 morti ed 11 feriti tra i quali 4 in gravi condizioni.
I principali sospetti sono due fratelli Chérif e Saïd Kouachi, rispettivamente di 34 e 32 anni. Saïd ha perso la sua carta d’identità nell’auto utilizzata per la fuga. Secondo la Prefettura di Parigi, i due uomini sono “probabilmente armati e pericolosi”.
Quello che è più inquietante è che i due fratelli sono ben conosciuti dall’anti-terrorismo francese ed in particolare Chérif Kouachi, di nazionalità francese, nato a Parigi nel 1982, soprannominato Abou Issen. Aveva infatti partecipato a quella che venne definita “la filiera delle Buttes-Chaumont” o “la filiera irachena del 19° arrondissement” a Parigi. Scopo del gruppo, che si allenava nel parco delle Buttes-Chaumont per imparare i rudimenti dell’uso dei kalashnikov: inviare jihadisti in Iraq per entrare nei ranghi della filiale irachena di al-Qaeda. Venne arrestato giusto prima di poter partire in Siria da dove voleva raggiungere l’Iraq. Nel 2008, venne giudica e condannato a tre anni di prigioni, di cui 18 con la condizionale. Due anni dopo è stato citato nel quadro del progetto di un tentativo di evasione di prigione di un ex membro del GIA, il Gruppo islamico armato algerino, Smaïn Aït Belkacem, che nel 2002 era stato condannato all’ergastolo per l’attentato dell’ottobre 2005 a Parigi, alla stazione RER Musée d’Orsay di Parigi.
Questa è la descrizione di uno degli autori della strage. Il primo Ministro Manuel Valls ha dichiarato stamattina alla radio RTL che “la Francia affronta una minaccia terroristica senza precedenti” e che “Questi individui erano conosciuti dai servizi quindi erano seguiti (…) ma il rischio zero non esiste”.
La Francia è uno dei principali “fornitori” di jihadisti e di giovani convertiti che si uniscono ai terroristi, sia partendo, sia restando sul territorio ed è il primo stato Charia che i terroristi islamici vogliono creare.
Luisa Pace