L’apoteosi dell’ipocrisia! In 800.000 contro il “Matrimonio per Tutti” – di Luisa Pace

Parigi, domenica 13 gennaio. L’avevano annunciata la “Manifestazione per Tutti” contro il “Matrimonio per Tutti”, ossia il matrimonio promesso già in campagna elettorale dal Presidente François Hollande per le coppie omosessuali. L’avevano annunciata ma quello che è incredibile è quanta gente si è ritrovata a Parigi in provenienza da tutta la Francia. Si parla di circa 800.000 manifestanti. La Prefettura minimizza ma è probabile che questa cifra non sia lontana dalla realtà:  900 autobus e 5 treni, il conto torna.

 

Ben venga il sacrosanto diritto di manifestare…

… di protestare, di contestare, di opporsi, di dire la propria ma mi pongo una domanda davanti alle rivendicazioni, anzi all’opposizione alla nuova legge di una così larga popolazione: “Dove sono tutti questi benpensanti che sventolano slogan sulla sacralità della famiglia, sui diritti dei bambini, su cos’è un matrimonio, eccetera, eccetera, quando si tratta di scendere in strada contro la povertà crescente, la penuria degli alloggi, i licenziamenti di massa?”. Al caldo in casa suppongo. Ma diritti che il governo francese vuol dare alla minoranza omosessuale dividono i francesi che si mobilitano. Tous ensemble!

 

E non dicano che la religione non c’entra.

Il primo a lanciare anatemi al Governo francese è stato l’arcivescovo di Parigi André Vingt-Trois, nonché presidente della Conferenza episcopale francese, il 15 agosto scorso con una preghiera universale sulla famiglia. Un richiamo per nulla discreto a Hollande ed ai suoi progetti di legge. Il testo, dal tono piatto ma scritto nel più puro stile sibillino della Chiesa cattolica non andava direttamente al sodo ma aggirava l’ostacolo con l’esaltazione della famiglia “normale”. L’arcivescovo ha anche chiesto ai deputati di “votare in funzione della propria fede”. Qualcuno si è dimenticato che la separazione tra Stato e Chiesa data della Rivoluzione francese?

Una “chicca” la aggiunse il Vescovo di Vannes : “Non ci si sposa per amore. Ci si sposa innanzitutto per trasmettere la vita e costruire una famiglia” (…) “Non si tratta di ingerenza negli affari dello Stato ma il richiamo di un’evidenza naturale che condiziona la sopravvivenza della specie umana (…)”. Ma questo è puro oscurantismo.

 

Torniamo alla manifestazione per tutti (giornalisti esclusi)

I manifestanti erano rigorosamente armati di bandiere rosa, inquadrati da un servizio di sicurezza proprio che ha fatto barriera anche ai giornalisti. Sì, perché la parola d’ordine del movimento era di non risponderci. Solo i portavoce potevano, gli altri dovevano semplicemente porgere il volantino. Ufficialmente era per evitare propositi mal riposti.

Per l’esattezza, la manifestazione era divisa in quattro cortei. Il quarto era formato da gruppuscoli d’estrema destra e dai cattolici integralisti di Civitas.

Anche André Vingt-Trois ha fatto un’apparizione. Peccato che dopo aver detto che non si immischiava nei lavori del Governo abbia dichiarato: “Non sono qui per far cambiare idea al Governo ma perché prenda le sue responsabilità”. Lascio libera l’interpretazione, tanto più che nessuno ha chiesto il matrimonio omosessuale in chiesa.

 

Contro il matrimonio o l’adozione?
Contro tutto! Il matrimonio “naturale” è tra un uomo ed una donna o almeno così dicevano gli striscioni. Ma se in natura esiste l’omosessualità cosa è veramente “naturale”? E per quale ragione le coppie omosessuali che vivono insieme non devono poter godere degli stessi benefici degli eterosessuali? Perché non devono beneficiare dell’eredità, della pensione di reversibilità, della comunione dei beni? E questa non sarebbe discriminazione? E’ vero, esiste il Pacs, un’unione civile che data di anni ma che serve poco anche agli eterosessuali. Forse bastava migliorarla. Nei ranghi della manifestazione anche dei sindaci. Hollande ha già concesso loro l’obiezione di coscienza purché in municipio ci sia qualcuno a sostituire i recalcitranti nei matrimoni gay. Ma è legittimo anche essere contrari. Ecco: il libero arbitrio è legittimo. Non siamo tutti cattolici. E non tutti i cattolici sono contro questa legge. Se poi uno vuol vivere secondo i dettami della propria religione è liberissimo di farlo ma non può chiedere di legiferare per tutti.

 

Veniamo ai bambini. Ce n’erano tanti oggi in passeggino, sulle spalle dei genitori, alcuni sventolavano volantini e bandierine. Quei bambini hanno una famiglia ed una casa. Cosa ne pensano i bambini negli orfanotrofi? Meglio in orfanotrofio che con una coppia gay? E’ scientificamente provato che un bambino allevato da una coppia omosessuale può crescere sereno quanto gli altri. E quali altri? I bambini delle coppie divorziate? I bambini che crescono in nuclei famigliari malsani o che sono oggetto di ricatto nelle coppie che si straziano? Perché mica tutte le coppie “normali” sono poi così “sane”. I bambini hanno bisogno di amore, non di passare da una famiglia di accoglienza all’altra, da un centro all’altro.

 

E i bambini già figli di coppie omosessuali?

Sono migliaia, visto che l’adozione da parte da un genitore unico è prevista da lunga data. Cosa succede a quei ragazzini se il genitore adottivo viene a mancare? Con le leggi odierne non può restare col compagno o compagna del genitore adottivo. Viene spedito da un lontano parente, magari mai visto, oppure finisce dagli assistenti sociali. Chi ci pensa ai diritti di quei bambini?

Un dubbio mi resta: quello della fecondazione assistita. Ci sono tanti bambini da adottare ma questo è un argomento che merita un approfondimento a parte.

 

Per fortuna non ci sono stati incidenti e gli slogan sobri e non omofobi, accuratamente scelti dall’organizzazione almeno per la forma. Bisogna dire che la polizia ha inquadrato la manifestazione senza tregua e soprattutto i militanti integristi di Civitas che erano comunque alcune migliaia. Alain Escada, il presidente dell’associazione è riuscito comunque a dichiarare che « l’apertura al matrimonio omosessuale è la trasformazione radicale dell’itituzione del matrimonio che apre direttamente la via al matrimonio poligamo ed al matrimonio incestuoso ». Sodoma e Gomorra insomma.

 

Ora piove, tutti i manifestanti sono tornati a casa ed i senza tetto srotolano i loro sacchi a pelo dove possono, negli angoli della Ville Lumière.

 

Luisa Pace

 

© Riproduzione riservata

 

Luisa Pace, France Representative della European Journalist Network, membro del comitato dell’Association de la Presse Etrangère, giornalista free-lance molto apprezzata, scrive per diversi quotidiani e periodici svizzeri, italiani e francesi: La Regione Ticino, Focus In, La Révue Défense.

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