Accade spesso che noi adulti disquisiamo su quello che è il pensiero di giovani ed adolescenti, dei quali crediamo di aver capito tutto, senza renderci conto di come i nostri comportamenti incidano sullo sviluppo percettivo dei nostri ragazzi, ingabbiandoli con criteri di modalità educativo-didattiche che ne alterano o rallentano lo sviluppo cognitivo e lo spirito critico.
Il giornale, con la collaborazione di Daniela Marra, si arricchisce di nuovi spunti di riflessione, aprendosi ad un confronto sulle necessità che hanno i giovani di mettersi alla prova per conoscere e sperimentare le proprie potenzialità, per favorire un processo di costruzione dell’identità e di conquista della libertà.
“Pensieri in libertà” nasce dalle opinioni e testimonianze raccolte o vissute dalla stessa autrice.
Gjm
L’importanza del voler bene
“Siamo tutti alla continua ricerca di qualcosa . Spesso non sappiamo cosa, precisamente. Ma quando ci prende una certa sensazione allo stomaco siamo sicuri di averlo trovato . O almeno crediamo di averlo trovato .
Fidanzati, amori duraturi in eterno, amicizie per la vita, amicizie passeggere, oppure anche semplici conoscenze .
Siamo tutti alla ricerca di legami è questa la verità. Non per forza per diventare “coppia”, ma anche per sentirsi “gruppo” .
Siamo tutti alla ricerca di qualcuno che ci stringa quando vogliamo piangere, quando abbiamo bisogno di un aiuto, qualcuno che ci tenga con lui nel suo “nido”, che ci faccia sentire protetto, che ci faccia sentire come a casa. Qualcuno che rida con noi, che gioisca con noi, qualcuno che ci voglia bene davvero. Come allo stesso modo vogliamo qualcuno da aiutare, qualcuno che ci faccia sentire e capire che siamo indispensabili, qualcuno che ci renda partecipe di ogni minima cosa che succede, che ci renda importanti, fondamentali.. Tutti hanno bisogno di qualcuno che abbia bisogno di lui .
Credo che sia per due motivi: sì per orgoglio, perché involontariamente se ci sentiamo tanto importanti allo stesso tempo siamo orgogliosi di esserlo… ma anche perché essendo così importante per un altro , che non sei te stesso, riesci a migliorar e te stesso . A capire i tuoi difetti , che solo un vero amico , riesce a sbatterti in faccia , perché vuole soltanto il tuo bene, non lo fa per rabbia, per odio, per invidia o per chissà quale altro motivo futile .
Un amico che non giudica le tue scelte ma cerca di capirle e di consigliarti . Che ti aiuta ad alzarti quando a sei a terra . Che ti aiuta ad affrontare tutte quelle piccole e grandi sfide che la vita ti mette davanti. In particolare quando hai 18 anni . Quando tutto sembra ruotare intorno ad amicizie, amori infiniti oppure brevissimi.
Tutto è più grande a 18 anni, anche una cosa stupida sembra enorme quando la vivi. Tutto è più intenso, le emozioni amplificate, le esperienze interessanti e sempre diverse, perché sono le prime.
Si impara a conoscere noi stessi a 18 anni, i nostri limiti , i nostri pregi, ma anche le nostre paure, il nostro “inconscio” e si cerca di dargli un senso, attribuendo colpe qua e là, senza poi arrivare ad una soluzione .
Parlare di amicizie è facile, e spesso si può anche cadere nel banale, anche se spero di non averlo fatto.. è molto più difficile parlare della solitudine.
Credo che sentirsi soli sia terribile . E’ molto meglio essere “addomesticati”, come dice il Piccolo Principe, affezionarsi, voler bene , senza mai lasciare solo o far sentire solo l’altro.
Provare imbarazzo a stare con gli altri, quasi paura, sentirsi sempre inadeguati, sempre un gradino al di sotto di tutti , sentirsi come un pesce fuor d’acqua. Sentirsi da soli, doversi dare la forza da soli . La forza che non sempre hai a 18 anni.
Ma forse anche io sto solo cercando di attribuire colpe qua e là senza poi giudicare me stessa . Ma è semplice : non riesco a farlo , ancora , se non c’è qualcuno non che lo faccia per me ma che mi aiuti a farlo. Qualcuno con cui confrontarmi . Qualcuno che mi addomestichi . Qualcuno che vada oltre le apparenze e tutte le maschere e le barriere che ci costruiamo per farci conoscere come quello che non siamo, per farci credere quello che non siamo. Qualcuno con il quale condividere tutto.
Sempre.
“Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me, è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell’oro, allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano… Disse la volpe: ecco il mio segreto. È molto semplice: non vedo bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi. “ Tratto da “ Il piccolo principe”, Antoine de Saint- Exupery.”
Daniela Marra
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