“Vogliono smantellare la Polizia Postale. È ufficiale. Mille agenti specializzati verranno reintegrati in altri servizi. È un regalo alla pedofilia!”
A dichiararlo, rivolgendosi con una lettera aperta al Ministro Cancellieri, è il dr. Massimiliano Frassi, Presidente dell’associazione antipedofilia Prometeo.
Questa la lettera appello al Ministro Cancellieri:
Al Ministro Anna Maria Cancellieri.
Preg.mo Ministro Cancellieri,
mi rivolgo a Lei in qualità di responsabile dell’Associazione Prometeo, una associazione anti pedofilia che riunisce più di duemila vittime in tutta Italia (www.associazioneprometeo.org ).
In più di un’occasione quando Lei ricoprì il ruolo di Prefetto prima nella mia, città Bergamo e poi a Brescia, ho avuto il piacere di incontrarla e dialogare con Lei. Ricordo in particolar modo una sua frase che da allora ho fatto più volte mia “se non investiamo sulla tutela dei nostri figli un domani nessuno si occuperà di noi e questa società avrà perso”.
Quella frase – scrive Frassi – mi è tornata alla mente proprio oggi, quando ho deciso di scriverle questa mia breve missiva, in seguito alla notizia, ufficializzata dopo che da tempo comunque girava tra gli addetti ai lavori, della prossima chiusura di tutte le sedi distaccate della Polizia Postale, quella sezione formata da uomini e donne che contrastano ogni giorno, anche, la pedofilia in internet.
A questi agenti ultra specializzati il compito di immergersi quotidianamente in un orrore di difficile comprensione, per la portata ed il dolore che reca in sé. Se pensiamo alle immagini sempre più diffuse di neonati, abusati o torturati, o come una recentissima inchiesta ha mostrato, di bimbi uccisi e filmati, i cui video sono stati barattati a caro prezzo, capiamo quanto impegno e quanta forza queste persone debbano avere.
Impegno e forza che stanno per essere vanificate, con il loro reinserimento in altri uffici dove questa professionalità andrà purtroppo sprecata.
La crisi che attanaglia anche il nostro paese ed i conseguenti tagli di 65 milioni di euro alla Polizia di Stato, non voglio pensare debbano essere pagati in termini di innocenza violata. Già, poiché se più di mille persone verranno tolte dal compito che ogni giorno svolgono (e che pochi forse sceglierebbero di svolgere), appare facile immaginare come chi abusa possa sentirsi ancora più libero di farlo, essendo venuto meno un controllo importantissimo, che non potrà essere ricoperto da nessun altro.
In questi anni la Polizia Postale ha arrestato, spesso addirittura in flagranza di reato, quasi 6mila predatori di bambini. Ha sequestrato e bloccato la diffusione di milioni di immagini e video a carattere pedofilo. Un sito pedopornografico può far guadagnare anche 90mila euro al giorno, garantendo alla criminalità organizzata soldi sulla pelle dei bambini.
Potrei riempire pagine e pagine di questa lettera per evidenziare il valore di questi agenti, ma mi rendo conto che Lei sa benissimo di quale bene per la collettività stiamo parlando, avendo in un suo intervento alla Camera del 01.02.2012 sottolineato proprio “la straordinaria attività di monitoraggio della rete internet” da parte della Postale, auspicando peraltro che “occorre implementare gli strumenti a disposizione degli operatori della Polizia Postale che hanno oramai acquisito un ruolo internazionalmente riconosciuto”.
Proprio per questo la supplico, a nome di tutti quei bambini che voce non hanno, né mai avranno, di intervenire per evitare che i tagli alla Polizia portino alla soppressione di tutte le sedi locali. Nel solo Lazio resterebbe la sede di Roma e già questo rende l’idea di che danno sarebbe. Un intervento simile è un regalo alla pedofilia. E Lei, come noi, questo non lo può accettare.
Auspico di tutto cuore un suo intervento e le porgo con la stima di sempre i miei più cordiali saluti.
So che il momento è difficile – conclude Frassi – e so che le richieste che Lei riceve sono tantissime, ma la tutela dei bambini deve venire prima di ogni altra cosa.
Egregio Dott. Frassi,
mi complimento con Lei per la sua missiva precisa e puntuale.
Credo che un Ministro, prima di chiudere delle Sezioni di Polizia tra le più specializzate a livello internazionale, dovrebbe porsi qualche interrogativo econfrontarsi con la propria coscienza.
Invero, da addetto ai lavori, credo che nel caso specifico con la scusa della spending review si sta tentando di eliminare una spina nel fianco dell’Amministrazione dlla P.S.. Qui i burocrati che vi sono annidati mal sopportano che ci possa essere un nucleo cosi di poliziotti tecnici altamente specializzati che hanno un rapporto diretto con le Procure della Repubblica e che sfuggono alle logiche del controllo burocratico ministeriale. Inoltre tenga presente che oggi, grazie all’alto grado di specializzazione, le Sezioni di Polizia Postale lavorano una mole impressionante di indagini di Polizia Giudiziaria e questo viene mal sopportato dalle Questure che di fatto non hanno potere sulla specialità.
Ovviamente, nel tentativo di mascherare questa sporca manovra finalizzata all’azzeramento della specialità, diranno che le Sezioni non chiudono ma saranno semplicemente spostate in Questura dove continueranno a svolgere il loro lavoro. Tuttavia sappiamo benissimo che l’ambiente delle Questure non va d’accordo con le specializzazioni e che questo spostamento equivale a chiusura.
La vera proposta seria sarebbe piuttosto quella di portare le Sezioni di polizia Postale alle dirette dipendenze delle Procure della Repubblica alla stessa stregua delle Sezioni distaccate di P.G. ma questa, ovviamente, è un’altra storia che mal si concilia con la logica dei ministeriali.