Agrigento – E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fine. Non più tardi di poche ore fa, avevamo scritto di come certe “notizie” in una qualsiasi città “normale” farebbero soltanto sbellicare dalle risate (leggi qui).
Notizia dopo notizia, appendiamo ad opera dello stesso Arnone che, dopo la diffida del segretario provinciale del PD ad adoperare il simbolo del partito, è arrivata quella sottoscritta da Pierluigi Bersani, Antonio Misiani, legale rappresentante del Pd, dal segretario regionale, Giuseppe Lupo e dal segretario provinciale, Emilio Messana.
Arnone ha già comunicato agli organi di informazione piacentini e agrigentini, in data di ieri 30 marzo, di far parte, ininterrottamente dalla sua costituzione al Comune di Agrigento, del gruppo consiliare PD.
In replica a quanto affermato nella nota a firma congiunta degli onn. Bersani, Misiani, Lupo e dello stesso Messana, Arnone ha dichiarato: “Questa mattina, 31 marzo, terrò regolarmente la conferenza stampa programmata, a Piacenza, utilizzando anche la bandiera del Partito Democratico. A Bersani – ancora una volta indotto in errore dal segretario del PD Messana – rimangono pertanto due opzioni: o chiede pubblicamente scusa o sarà querelato anche lui per affermazioni contrarie al vero, che evidentemente costituiscono quantomeno diffamazione ai miei danni.
A replicare ad Arnone, il segretario provinciale Messana: “Apprendo dagli organi di informazione che il consigliere comunale di Agrigento mi avrebbe querelato. Ribadisco, ancora una volta, che non ho mai commesso reati e che sono incensurato, a differenza di lui. Arnone non è iscritto al Pd e non fa parte del gruppo consiliare del Pd, come risulta dalla nota prot. n. 784 del 9 settembre 2009 con la quale la capogruppo Angela Galvano comunica al Presidente del Consiglio la nuova composizione del gruppo, dopo l’espulsione dal Pd di Giuseppe Arnone. Questa è la verità, documenti alla mano, a lui ben nota. Arnone, pur di negarla a se stesso e all’opinione pubblica, degrada nella calunnia”.
Che dire? Se né il segretario provinciale del Pd, né quello regionale, né quello nazionale, né il legale rappresentante del partito sanno dell’appartenenza di Arnone allo stesso, noi non possiamo farci nulla.
Vogliamo augurarci che questa volta Arnone non ci quereli per aver “osato” pubblicare la diffida da parte dei vertici del partito, che lui stesso ci ha inoltrato…
gjm
Leggi la diffida:
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