Venerdì 3 febbraio si è tenuto, presso il Tribunale di Agrigento, innanzi al GIP dott.ssa Turco, l’incidente probatorio del minore che secondo l’accusa avrebbe subito abusi sessuali da parte di un amico di famiglia.
Questi i fatti; nell’ottobre del 2011 il minore di 11 anni in compagnia della propria madre e di una famiglia composta da marito, moglie e tre figli, si recavano, con il traghetto della Siremar, a Lampedusa per assistere allo spettacolo O’Scia organizzato dal cantautore Claudio Baglioni.
Saliti a bordo del traghetto i due nuclei familiari si sistemavano in due cabine comunicanti tra loro, da una parte l’imputato A. N. con il proprio figlio maschio ed il minore vittima degli abusi e nell’altra cabina, le due mamme e le figlie femmine della coppia amica di famiglia.
Giunti nei pressi dell’isola il presunto abusato raccontava, il lacrime e terrorizzato, alla propria madre di essere stato oggetto di abusi sessuali da parte del padre dell’amichetto e immediatamente, la madre accompagnata da suo padre nonché nonno del minore, che vive a Lampedusa, si recavano presso la stazione dei carabinieri di Lampedusa per presentare denuncia ai danni del presunto abusatore.
Immediatamente scattavano le indagini, coordinate dal sostituto procuratore dott. Maggioni il quale, a seguito della relazione del RIS di Messina che ha effettuato degli esami sul pigiama indossato dal bambino che accertava la presenza di liquido seminale, disponeva l’immediata applicazione della misura cautelare in carcere.
Venerdì mattina la prima fase dibattimentale attraverso l’espletamento dell’incidente probatorio in un’aula inaccessibile agli estranei, nella quale il minore accompagnato dalla propria madre e dall’avvocato Giuseppe Aiello ha deposto innanzi al GIP dott.ssa Turco.
Prima del minore ha deposto la madre dello stesso in un racconto dettagliatissimo di quello che era successo quella maledetta notte sul traghetto Porto Empedocle Lampedusa, secondo quando da lei vissuto personalmente e secondo quello che le era stato raccontato dal figlio.
Successivamente, la deposizione del minore tenuta in una stanza diversa da quella in cui era presente l’imputato che ha assistito, senza batter ciglio, alla deposizione in videoconferenza.
Nella propria deposizione il minore, con grande maturità e dovizia di particolari ha confermato tutto quanto contenuto nella querela e poi nella deposizione della madre raccontando il dramma vissuto a bordo del traghetto.
Il piccolo ha cristallizzato quello che rappresenta il cuore dell’indagine puntando l’indice sul suo presunto violentatore e dal quale, proprio per i rapporti familiari, mai si sarebbe aspettato una simile azione.
Una deposizione avvenuta nell’assoluto silenzio dei presenti che alle parole del minore e della madre, interrotti soltanto da momenti di forte commozione che avranno sicuramente coinvolto tutti i presenti, ha messo il luce tutte le responsabilità del presunto violentatore che a detta del minore avrebbe abusato dello stesso in due momenti diversi durante la notte della traversata.
Alla conclusione della deposizione il GIP ha disposto una perizia sul minore per accertare la sua capacità a testimoniare rinviando l’udienza al prossimo 5 aprile.
Gian J. Morici
5 Responses to ABUSI SU MINORE SUL TRAGHETTO PER LAMPEDUSA