Aragona – Lettera aperta, del Consigliere Avv. Duccio Cipolla

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la pregevolee circostanziata lettera del Consigliere Cipolla, dalla quale si possono trarre più spunti di riflessione, su temi che meritano certamente ulteriori approfondimenti:

Caro Direttore,

ho avuto modo di leggere il commendevole articolo (clicca qui) circa l’approvazione del bilancio previsionale, strumento sì utile ma non certamente da potersi approvare nel mese di novembre del 2011 ad appena cinquantatré (53) giorni dalla chiusura dell’esercizio finanziario 2011, quando, invece, per detto strumento finanziario la normativa di riferimento ha previsto l’esitazione da parte del Consiglio Comunale del termine ultimo del 31 agosto di ogni anno, con la conseguenza che il testo dovrebbe esser licenziato dalla Giunta Comunale in tempi anteriori alla data anzi detta; invece, nostro malgrado quel testo è stato licenziato dalla Giunta Municipale appena il 31 agosto 2011, comportando questo di per sé ritardo già nell’invio del testo al Collegio dei Revisori dei Conti per il parere, un ulteriore ritardo per il licenziamento del testo dalla Commissione Consiliare Bilancio, oltre che quei tempi tecnici previsti dalla legge per il deposito di emendamenti da parte di ciascun consigliere.

Ed è a proposito dell’andamento dei lavori consiliari (va da sé l’importanza della partecipazione di ciascun consigliere per la discussione di ogni punto posto all’ordine del giorno e non solamente il bilancio di previsione) ha sottolineato le troppe assenze: è vero come è vero che chi si propone agli elettori abbia un Suo primo obbligo certamente di responsabilità, stante il mandato di rappresentanza ricevuto; dunque quello di dover partecipare ai lavori consiliari; è vero comunque che quella sera per ragioni familiari mi son dovuto allontanare dalla seduta; attività che si caratterizza per la discussione di argomenti squisitamente propositivi e per attività investigative (sono questi i compiti, ahimé purtroppo, demandati al consigliere comunale) e che molte volte lasciano delusi coloro che partecipano alle sedute consiliari.

È vero, comunque, che è inaccettabile la teoria propinata da qualche Assessore Comunale di questa Giunta, che, riferendosi a qualcheduno del pubblico partecipante ad alcuno dei consigli comunali trascorsi, il quale si era visto leso un proprio diritto soggettivo e che chiedeva al consiglio di discutere e di adottare una soluzione per il caso (devo ricordare a me stesso che i consiglieri comunali avendo ricevuto un mandato di rappresentanza con la cittadinanza hanno un loro diritto/dovere di potere formulare interrogazioni ed interpellanze per argomenti di dominio pubblico e che interessano problemi della collettività), riferiva, appunto, l’Assessore Comunale, allo sventurato che non era di Aragona tra l’altro: “…ma che partecipi a fare al consiglio comunale…non serve a nulla partecipare alle sedute del consiglio comunale…”; beh! vivaddio la stessa cosa allora si potrà dire di chi ha il potere esecutivo nelle mani e forse non lo esercita o lo esercita secondo un Suo libero arbitrio; sa come è finita, caro Direttore, la vicenda? Beh, che lo sventurato si è rivolto all’Autorità Giudiziaria ed ha trovato là conforto con tanto di condanna dell’Ente ad un obbligo di fare, oltre che ad una condanna salata alle spese di giudizio.

E, così, se dunque questo è il modo di fare politica, che mi ha portato, caro Direttore a dimettermi nella primavera scorsa da capogruppo del movimento cui appartengo in consiglio comunale (è il Suo giornale tra l’altro ha riportato la notizia di alcuni insulti indirizzati alla mia persona, insulti che non hanno visto l’autore scusarsi dell’accaduto, né tanto meno vedersi ricevere dall’Ufficio di Presidenza atto di ammonimento o da altro consigliere comunale piena solidarietà dell’accaduto. Se questa è la politica? Ovvero sia macelleria sociale, insultando ora questo ora quell’altro, ritenendosi che la penombra possa loro dargli vantaggio?; se così è meglio tenersi a debita distanza da alcuni che pensano di volere risolvere i gravissimi problemi che affliggono il nostro comune con una dietrologia d’altri tempi e che opportunamente, anche, per mezzo del Suo Giornale, caro Direttore è opportuno renderli di dominio pubblico.

E così, mi son chiesto ultimamente e perché non prima si è parlato di bilanci previsionali, dell’attività svolta da ciascun consigliere, di conti consuntivi, dei meriti di quello piuttosto che quell’altro politico che avrebbe dato (il condizionale è d’obbligo) lustro e benessere alla città, sfornando contributi a iosa, senza forse esser vero (rectius la cifra degli importi); che nessuno in questi anni, forse perché non vi erano scadenze elettorali prossime (siamo a ridosso di importanti impegni elettorali quali le elezioni comunali di questo e di altri comuni; forse di prossime elezioni provinciali?; forse di prossime elezioni regionali?, forse ed ancora di elezioni nazionali?), ha voluto ricordare l’impegno di ciascun consigliere comunale e le gravi difficoltà ad amministrare di questi tempi, essendovi gravi sofferenze di liquidità, che non permettono spese come prima e da nababbi; circostanze esse da ricercarsi, dicono alcuni, nella riduzione dei trasferimenti dello Stato e/o della Regione; taluni forse specularmente o forse a ragion veduta nell’uso improprio delle somme poste a destinazione vincolata (per esempio quelle per il pagamento di opere pubbliche) usate per il pagamento della spesa corrente; ed allora se, così, fosse ci sarebbe stato certamente un grave danno erariale da addebitarsi a colui che avrebbe posto in essere siffatti comportamenti.

Ed allora, caro Direttore, col Suo consenso, dovranno ripercorrersi gli anni trascorsi di ciascun consigliere, al fine di verificare l’azione propositiva e di controllo che ciascuno di essi ha saputo svolgere e comunque vagliare attentamente quell’attività da loro svolta: sicuramente la mia scevra da compromessi e da ricatti, ovvero ancora ingenuamente lontana da piccoli giochi del potere di palazzo.

Oggi, dovranno rivedersi certe discussioni ed argomentazioni a mio modesto avviso attualissime, come il problema della legalità (se vi sono stati errori nella gestione della cosa pubblica, per esempio per colpa di qualcuno è giusto che si trovi il colpevole) e smettere certe logiche di potere oramai fuori dal tempo e rendersi conto che finalmente la politica sta rendendo il conto dei suoi troppi errori; se sol si volesse vedere come il nostro Presidente Napolitano è riuscito ad imporre a quel modo di fare politica (continue e troppe beghe) una autorevole e prestigiosa personalità quale il designato Presidente del Consiglio al fine di risollevare il nostro paese da certi compromessi e costi della politica, seppur ritenendo che i governi li debbano scegliere i cittadini e non imposti.

Dunque, ritengo che l’esperienza politica trascorsa, mi ha portato quasi costantemente ad essere presente a tutte le sedute consiliari ove si è discusso di tematiche molto importanti.

Quale capo gruppo (è facile verificarlo, anche, dagli atti presentati e per la pubblicità delle sedute), ho presentato ogni anno (eccezion fatta di quest’anno in quanto personalmente critico con il modo di fare politica, che ha visto l’Amministrazione sempre disattendere qualsivoglia emendamento) tutta una serie di emendamenti che hanno portato ad impinguare vari capitoli d’intervento del bilancio di previsione soprattutto nel settore della solidarietà sociale, quali per esempio il recupero dei tossicodipendenti, piuttosto che l’assistenza domiciliare, nonché nel settore della tutela dell’ambiente, per esempio il recupero del Vallone Petrusa a monte dello stesso, ed ancora quello della viabilità (collocazione in alcune vie cittadine ad alta densità di traffico di limitatori di velocità).

Sarcastico il mio intervento all’ultimo consiglio comunale circa il riproporre l’emendamento che vedeva impinguare alcuni capitoli di spesa per la viabilità circa la collocazione nuovamente quest’anno di detti limitatori di velocità e la scommessa vinta col Sindaco poiché ebbi a dire l’anno precedente al Sindaco che: “…vedrai saremmo ancor qui a distanza di un anno e questi limitatori di velocità non saranno collocati…”; disse allora il Sindaco: “…vuoi vedere che si faranno?…”, beh! io non li ho visti e Voi?.

Ma non solamente questo; ho, altresì, partecipato con altri consiglieri a varie sedute per  l’approvazione del rendiconto economico e negli ultimi due anni ho votato contro, essendo critico sulla destinazione delle somme (cfr. nel merito gli atti dei lavori consiliari).

Ed ancora, le mozioni quali fra le tante l’intitolazione della palestra comunale al giovane “Stefano Di Giacomo” barbaramente assassinato: detta mozione consiliare porta il mio nome; varie interpellanze ed interrogazioni comunali: sversamenti di liquidi fognari a cielo aperto a monte del vallone Petrusa in barba al d.lgs. n. 152/2006, disciplina dettata in materia di riordino dei reati ambientali; ed ancora sicurezza dei lavoratori addetti al depuratore comunale (lavoratori privi di qualsivoglia elemento utile alla sicurezza sul posto di lavoro, quali per esempio scarponi antinfortunistici, presenza di cavi della 380 della corrente elettrica scoperti, pulsantiere a fungo non funzionanti ecc…), l’intervento del servizio ASP di Agrigento per monitorare la sicurezza dei luoghi di lavoro e le prescrizioni trasmesse alla Procura della Repubblica; rinnovo del contratto degli Uffici del Giudice di Pace di Aragona; appunto, già nel 2002/2003 l’allora Sindaco rescisse il contratto di locazione con i legittimi proprietari dei locali, ritenuti inidonei dal Consiglio Giudiziario presso la Corte di Appello di Palermo, quest’ultimo organo demandato dalla Corte di Appello di Palermo a valutare l’idoneità dei locali all’uso convenuto; ancor oggi si deve bandire la gara di affidamento del servizio, al fine di individuare nuovi locali idonei all’uso convenuto, ma a tutt’oggi alcunché è stato fatto, continuando ad utilizzare quei locali in spregio della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e, rinnovandone, così, tacitamente per facta concludentia, il rapporto locatizio semplicemente con l’uso dei locali (contratto di locazione annullato).

Anzi sa qualche d’uno che i locali degli Uffici del Giudice di Pace di Favara sono stati chiusi dalla primavera scorsa e sono ospitati presso gli Uffici di quello di Aragona!. Beh! ho sollecitato l’Amministrazione di Aragona ad attivarsi con i colleghi di Favara per verificare la richiesta di un contributo in conto spese per l’uso che Favara fa dei locali stessi (Aragona tiene una udienza al mese, mentre Favara le tiene una a settimana con i costi che aumentato per spese dell’uso dei locali ed affitti vari); ad oggi alcun esito ha avuto la mia denunzia; ed ancora l’interrogazione circa la cattiva esecuzione dei lavori di bitumazione delle strade di Aragona, il cui costo è stato affrontato dai cittadini aragonesi per un mutuo accesso presso la Cassa Depositi e Prestiti, con la conseguenza che oggi strade non ne abbiamo più ed i debiti sono rimasti: a che punto è l’azione di responsabilità in danno dell’impresa esecutrice dei lavori per vizi dell’opera presentata alla società esecutrice: è invece, vero che quell’interrogazione avrebbe portato tutta una serie di mal di pancia per amministratori ed impresa!.

Ed ancora perché non parlare della T.A.R.S.U. ovvero della Tassa sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani, sol semplicemente per rimanere in un concetto di paese normale: ebbene la tassa dello smaltimento dei rifiuti prevede una quota destinata alla differenziata, anche, se di fatto oggi alcuna differenziata si effettua e che dire, invece, del periodo in cui si faceva: ingenuamente noi cittadini provvedevamo ad effettuarla (vi ricordate cassonetti grigi e blu?!) e poi gli autocompattatori della società appaltatrice che provvedevano a sversarla indifferentemente; bene! in quella sede a seguito della mia denunzia venni raggiunto da una nota della stessa società esecutrice dell’appalto, volta a tutelare la dignità e l’onorabilità della società da me lesa. Appena quindici giorni dopo le mie lagnanze trovarono conferma dal fatto che agenti della polizia municipale di Aragona trovarono operai intenti a raccogliere pile esauste con la frazione umida del rifiuto (cfr. nel merito La Sicilia edizione del novembre 2008). Chi se le ricorda le compostiere il cui costo del relativo acquisto sarebbe spalmato su tutte le famiglie degli aragonesi a prescindere dal loro uso.

Tutto ciò ha portato ad una lievitazione dei servizi in misura del tutto incontrollata.

E sempre di questo servizio che dire della spazzatrice che, come un’anima in pena raminga fra le autovetture parcate, zigzaga per pulire quel che resta del margine libero della carreggiata (che scena!): mi chiedo l’emissione di una semplice ordinanza data dal Sindaco di divieto di sosta nei giorni di passaggio del mezzo sarebbe stata certamente opportuna…forse tutto ciò in un paese normale si sarebbe potuto effettuare e senza bisogno di andare lontano se non addirittura in Svezia.

Ed ancora l’intervento circa il fenomeno del randagismo, nonché del ricovero dei cani di c.da Tuberio: l’allontanamento coatto in una struttura idonea per il loro ricovero e l’omesso rispetto dell’ordinanza data da un Tribunale.

 Ed ancora l’interpellanza urgente (in atti comune prot. n. 13652 del 17 ottobre 2011) circa la cessazione del contratto di telefonia mobile del comune di Aragona: ben 37 telefoni in uso ad operatori di questa Amministrazione sin dal marzo del 2007 ed, anche, in uso di personale esterno all’amministrazione comunale.

Ed ancora il problema della sicurezza del territorio o dell’esposizione delle bandiere; certamente per i poteri conferitimi di vigilanza e di controllo rappresenta molto; ma forse non rappresenta nulla per coloro che hanno fatto della politica un mercimonio, scambiando ora favori ora voti e avvantaggiandosi dello stato di bisogno della cittadinanza.

Bene, caro Direttore concludo, analizzando nel dettaglio il bilancio di previsione che è stato votato dai miei colleghi, ma che mi avrebbe visto fortemente critico, riservando un eventuale voto negativo, ma che per contingenze familiari mi hanno portato e solo in quell’occasione ad assentarmi (potranno vedersi tutti i lavori consiliari, soprattutto all’atto dell’approvazione dei bilanci di previsione degli anni trascorsi).

Infatti le criticità di quell’atto (sono tutte evidenziate col parere dato ed espresso con riserva dal Collegio dei Revisori), dettato da mancanza di liquidità dovuta a debiti pregressi (Enel Sole spa) e del quale non si ha la certezza, oggi, se gli stessi sono debiti certi liquidi ed esigibili, ma riportati per vari anni nei bilanci di previsione ingiustificatamente e d’improvviso cancellati, ma del qual debito non si sa se effettivamente dovuto; ed ancora delle spese per parcelle di professionisti per i quali ancora oggi si deve attivare la procedura transattiva per evitare un sicuro recupero coatto (precettim e pignoramenti), che farebbero lievitare i costi.

Allora, caro Direttore Le dico ancor dippiù: quel bilancio è inveridico là dove ritiene di potere prevedere alla data del 31 dicembre 2011 l’incasso di ben € 830.000,00 per somme ICI per il bilancio previsionale per l’anno 2011 (abbiamo approvato il bilancio in data 08.11.2011), oltreché del recupero della evasione pregressa per € 538.000,00 e di avere accertato per l’anno 2010 la somma relativa ad evasione ICI per € 499.000,167 e di averne riscosso solamente per quell’anno € 50.000,00.

Di avere, inoltre, accertato un’evasione per ICI anni 2006 e 2007 per € 380.000,00 e di avere emesso solamente adesso i ruoli: mi chiedo la prescrizione forse non incomberebbe rendendo vano l’emesso ruolo?.

Ed, infine, sino al 10.10.2011 (l’esercizio finanziario si chiude al 31.12.2011), si è incassato € 269.400,00 per concessioni edilizie in sanatoria e permessi a costruire, mentre si è previsto nel previsionale (anno 2011) € 650.000,00 (sic.!).

Ecco perché va fatta ed è dovuta particolare attenzione in sede di sedute consiliari, appunto, per poter discutere di ciò, soprattutto, in sede di approvazione del bilancio di previsione.

Ricordo, infine, che l’avere sforato la data del 31 agosto 2011 per l’approvazione del bilancio previsionale non ha permesso il pagamento della 3^ rata del trasferimento del contributo ordinario dello Stato-Regione all’Ente comune, non consentendo di pagare gli stipendi dei dipendenti dell’Ente per il mese di settembre 2011, ricevendo, i dipendenti, l’indennità salariale per quel mese solamente al mese successivo (ottobre) e che per il mese corrente non si saprà quando e quanto verrà liquidato.  

Non dimentichiamoci, infine che la Corte dei Conti ha evidenziato con una Sua recente sentenza del 03.10.2011, discutendo del comune di Aragona, che si sarebbe contraddistinto, il comune di Aragona, per l’esiguità delle somme riscosse dall’evasione tributaria “…che rischiano di inficiare l’attendibilità del risultato dell’Amministrazione in termini di effettiva capacità di utilizzo, creando, così, disuguaglianze del sistema impositivo locale, da me già in altre sedute rilevato…”. 

Direttore, spero converrà con me che è necessario intervenire immediatamente per combattere il fenomeno dell’evasione e soprattutto di procedere alla cosiddetta delocalizzazione dei servizi (troppi sprechi per servizi che in partenariato con altri comuni possono svolgersi, riducendone i costi: Direttore Lei sa che mentre prima il Comune di Aragona aveva un Segretario comunale in compartecipazione col comune di Castrofilippo, oggi, ne ha un Suo esclusivo Segretario generale con costi spalmati per intero sul comune di Aragona.

Buon lavoro

Il consigliere comunale

Avv. Duccio Cipolla   

 

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