Invito alla lettura del libro di Elio Di Bella
“Gli Agrigentini non dormivano affatto”.
Storia per lo più sconosciuta dei tanti moti risorgimentali ad Agrigento fino all’Unità d’Italia
Gli Agrigentini non dormivano affatto quando nel resto d’Italia e in Europa i popoli lottavano per la libertà.
Per l’amore che porto a questa città mi è sembrato doveroso raccontare i moti risorgimentali agrigentini adesso che in tutta Italia si ricorda – con tante manifestazioni e qualche polemica – che 150 anni fa venne proclamata la nascita del Regno d’Italia.
Da molti anni consulto e studio i documenti depositati presso l’Archivio di Stato di Agrigento: particolarmente ricchi di testi di ogni genere sono i faldoni che conservano e quindi tramandano le attività dell’Intendenza borbonica in provincia. Attraverso l’attenta lettura di fogli così antichi e preziosi mi è stato possibile scoprire e, a distanza di tanti anni, comprendere e quasi condividere la dura, costante e faticosa lotta dei miei concittadini del passato verso un avanzamento di civiltà. In molti, spesso giovani e sprezzanti dei divieti, sognarono condizioni di vita migliori e un radicale cambiamento delle istituzioni, anche a costo dell’esilio, nonostante l’opposizione di forze conservatrici ben organizzate e decisamente ostili.
Chi leggerà queste pagine scoprirà così che gli Agrigentini,contraddicendo la proverbiale inerzia che li calunnia, hanno invece partecipato con passione ai moti risorgimentali, seguendo, per primi in tutta la Sicilia, Palermo nel 1820 e nel 1848, ed accogliendo in modo trionfale i Garibaldini nel 1860.
Perciò affido questo testo, frutto delle mie ricerche e delle mie riflessioni, a quanti vorranno scoprire momenti sconosciuti ed inaspettati della vita agrigentina nella prima metà dell’Ottocento, quando Girgenti, divenuta capovalle, vide un’ampia trasformazione della sua vita quotidiana.
Questo mio lavoro intende quindi portare alla luce documenti inediti e fino ad ora rimasti chiusi negli archivi. Ma molti altri ancora se ne trovano nei fascicoli che ho consultato e nei tanti che ancora non ho aperto. Mi auguro che altri studiosi vorranno dedicarsi a questi impegnativi, ma importanti studi che gettano nuova luce sulla storia di Agrigento nel secolo XIX.
Essa ci rivela una città per certi aspetti tanto diversa dall’attuale e contemporaneamente pone alcuni interrogativi storiografici e politici: quando si esaurì ad Agrigento questa vena protestataria e rivoluzionaria ? Quando e perché Agrigento si è ripiegata su se stessa rinunciando a valorizzare le sue energie di cambiamento ? Perché oggi preferisce stare a guardare il tracollo che la vede nelle ultime posizioni ? Perché conferma ad ogni tornata elettorale la stessa classe politica e amministrativa della cui inettitudine eternamente si lamenta ?
Agli esempi di questo passato e ai giovani che restano nella nostra terra affido la speranza di un nuovo Risorgimento agrigentino.
Elio Di Bella
giusto pre precisare.
che cacchio dice sig. di bella? vada a leggere il libro terroni di Pino Aprile