20 Aprile 2024
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17 thoughts on “ZAMBUTO-ADRAGNA: FAMIGLIE PRONTE AL MATRIMONIO

  1. Pregevole l’articolo, anche se (per ovvi motivi…) sbilanciato. L’organicità del direttore – cronista al Partito Democratico ed in particolare alle posizioni oggi antitetiche a quelle di Adragna, ossia quelle dei cosiddetti “bàgani”, come tutti possono notare, gioca un ruolo fondamentale. E’ un peccato, perchè un giornale schietto come questo non merita di essere etichettato come un giornaletto di parte. Però, purtroppo, tant’è. Ciò che fa specie, in particolare, è un duplice aspetto: (1) nessuna considerazione in ordine alle valutazioni che Adragna pone in essere rispetto al governo Zambuto e (2) lo “spergiuro” del direttore – cronista di un (falso) disinteresse alle vicende politiche e men che meno a quelle del PD locale (v. commento del “direttore” alla bella lettera di Cosimo Piovasco di Rondò a Elio Di Bella).
    Ritengo lecito e opportuno criticare, al limite aspramente, tutti i soggetti pubblici, a partire da quelli con le cariche più elevate. Ciò che è meno opportuno, a mio avviso, è propinare una critica per mano di chi è “portatore sano” di un interesse specifico. La cosa poi diventa del tutto intollerabile quando il “campo di battaglia” è un sito come questo, che si propone in modo fiero, competente e intransigente. Mi appello all’editore affinchè, con intelligenza, ponga sul tavolo risposte e/o (se lo ritiene…) rimedi. A presto.

  2. Gent.mo Agrigentino Democratico,
    come Lei stesso ha scritto nel commento, abbiamo pubblicato la “bella lettera di Cosimo Piovasco di Rondò a Elio Di Bella”, nonostante fosse in antitesi con le presunte opinioni politiche e/o l’appartenenza a correnti interne al Pd del direttore Romeo e del giornalista Di Bella.
    Orbene, a mio modesto avviso, per evitare che un sito giornalistico appaia “sbilanciato”, non è necessario ricorrere a forme di censura.
    Il giusto punto di equilibrio, potrebbe essere raggiunto qualora altri – giornalisti e non – manifestassero opinioni diverse da quelle di chi abitualmente scrive su questo sito.
    Il mio personale concetto di informazione, mi porta a sognare un sito giornalistico all’interno del quale il lettore possa trovare opinioni diverse, leggendo le quali potersi fare una propria idea.
    Spero che a breve, grazie ai commenti e ad una maggiore partecipazione, si possa realizzare questo mio desiderio che ci aiuterebbe giorno dopo giorno a costruire un diverso modo di fare informazione.
    Personalmente credo poco nelle scelte editoriali o redazionali, che finiscono comunque con il determinare un allineamento politico del giornale.
    E’ per questa ragione che lavalledeitempli.net è aperta ad ogni forma di collaborazione.
    Spero che in futuro possano essere in tanti a voler approfittare di questo spazio di confronto democratico, che – come accade in paesi molto più democratici di quanto non lo sia oggi il nostro – vede nel lettore una parte attiva che interagisce con il mondo dell’informazione.
    Cordialmente
    Gian J. Morici

  3. Caro Agrigentino Democratico, Tempo Perso, Romeo é il classico giornalista che dice bugie e fa in modo che i lettori ci caschino, ho visto su AgrigentoTV l’integrale intervista e Sferrazza dell’Akragas non c’entra niente come vede è solo uno con la vista annebbiata dalla rabbia e cerca nel prendere in giro la gente il suo obbiettivo di avvelenatore di pozzi d’acqua. Lui ha un solo obbiettivo, distruggere Arnone, ce la farà? Ho i miei dubbi. PIEPAC

  4. Gentile dott. Morici, lungi da me richiedere forme di censura. Non lo faccio neppure a casa mia, con i miei figli. Figuriamoci se ci si può permettere di farlo a casa di altri. Non è questo il punto.
    Avanzo, però, ormai da qualche tempo, delle serie perplessità in ordine alla “linea politica” del giornale, fin troppo evidentemente dettata da una direzione organica a una precisa parte politica.
    Non è un caso che il medesimo articolo del direttore, comunque libero e comunque pregevole, sia apparso su altro noto sito locale, il cui direttore è iscritto alla medesima corrente politica del vostro direttore.
    Orbene, sia chiaro che ognuno può iscriversi al partito o aderire alla corrente politica che più gli aggrada. Ci mancherebbe!
    Ma non si abbia, per rispetto dell’intelligenza dei lettori, la pretesa di affermare che si dirige un giornale obiettivo e liberale. Si dirige, in casi analoghi, un giornale militante. Qualificato, interessante, di livello, ma militante.

  5. il signor Agrigentino democratico è tanto chiaro che sta proprio dalla parte dei veri e ben nascosti avvelenatori di pozzi ma sicuramente per una giusta causa, tanta giusta che gli si è talmente annebbiata la vista

  6. io non ero alla conferenza stampa ma non è la prima volta che si dice quello che non si vede anzi si dic quello che si vorrebbe vedere contenti loro, contenti soli.

  7. Non mi trincero dietro un nickname e dico quanto segue:
    – Adragna, come del resto i principali maggiorenti del Pd, sulla politica di difesa del nostro territorio, è stato ed è ambiguo. Non ho mai sentito Adragna, né Capodicasa, né Lumia, né Cracolici schierarsi contro il rigassificatore “Valle dei Templi”. Anzi il referente di Adragna, Sergio D’Antoni, si è fatto promotore dei rigassificatori in Sicilia, anche quando vengono costruiti al confine del nostro parco archeologico.
    – Adragna, del resto in linea con la storia del suo partito, è un abile manovratore di pedine da collocare nelle varie posizioni di potere, avendo come bussola orientatrice il primo comandamento del Pd che è L’INCIUCIO
    – In ordine poi all’affermazione che qualcuno vuole distruggere Giuseppe Arnone, osservo che non ce n’è assolutamente bisogno perché Arnone è bravissimo a distruggersi da se medesimo.

  8. Ecco l’esempio di autentico giornalismo serio e strettamente legato alla notizia vera per le cose dette vere, dal titolo all’articolo.Non ci vuole molto ma serietà professionale purtroppo Diego Romeo appartiene a un’altra lista del giornalismo:
    Ecco come ha scritto l’articolo Gerlando Gandolfo in Agrigento Informazione

    ” ADRAGNA:IL PD E’ PRONTO AD ENTRARE IN GIUNTA AD AGRIGENTO MA FUORI DALLA MAGGIORANZA IL PDL DEL MINISTRO ALFANO
    Putrone via dall’esecutivo?
    di Gerlando Gandolfo
    Come era nella previsioni non ci sarà, almeno per il momento, l’ingresso del Pd nella giunta del sindaco Marco Zambuto che intende avviare un rimpasto anche con l’Udc.
    Il coinvolgimento del Pd nell’esecutivo ci sarà solo al verificarsi i di alcune condizioni, prima fra tutti l’uscita dall’attuale maggioranza del Pdl del ministro Angelino Alfano.
    Si può sintetizzare così, e non è roba di poco conto, la conferenza stampa del senatore Benedetto Adragna che ha voluto illustrare la propria posizione in ordine alla situazione politica agrigentina attuale, anche alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno portato il sindaco Zambuto a fondare il Patto per il Territorio.
    Adragna auspica, prendendo anche spunto dalle recenti dure prese di posizioni contro il Guardasigilli, che Zambuto si svincoli definitivamente dal Pdl per riproporre le alleanze e le intese che portarono al trionfo il centrosinistra.
    “Marco sapeva, quando si avvicinò al Pdl, spiega Adragna, che stava facendo qualcosa di diverso, però barattava questo suo disagio con le risposte che dovevano arrivare. Risposte che non sono giunte per cui è giusto fare chiarezza in questa direzione”
    “L’elettorato del centro sinistra, aggiunge il senatore del Pd, è formato da agrigentini ai quali sta cuore risolvere i problemi della città e che ci ha votato per governare, non per starcene a guardare”.
    Il Pd, quindi, pronto a governare ma la componente del ministro Alfano deve uscire dalla maggioranza e dalla giunta.
    La palla passa ora al sindaco Marco Zambuto.
    Romperà definitivamente con il ministro Alfano dimissionando l’assessore Giuseppe Putrone?
    Prima di farlo dovrà probabilmente decidere dove andarsi a collocare con il Patto per il territorio, perchè altrimenti rischia di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano.
    E’ impensabile che la componente del ministro Alfano assista senza reagire politicamente all’eventuale cacciata dalla giunta, proprio nella città del Guardasigilli.
    Zambuto pigerà sull’acceleratore o preferirà continuare in folle?
    Di certo, prima o poi una decisione dovrà prenderla.”
    Ora osservate la differenza fra i due commenti e capirete perchè bisogna fare in modo che taluni non scrivano più fesserie.Grazie per l’ospitalità. Girolamo

  9. Mi trincero dietro un nickname, affinchè si rifletta sui seguenti fatti e non sul mio nome di battesimo:
    – l’asserita “ambiguità” di Adragna riguardo il rigassificatore è pari a quella di tutti gli altri politici di elevato spessore e incarico dell’intera provincia. Insomma, è in buona compagnia…
    – Non so quali “pedine” manovri abilmente Adragna, ma mi pare uno dei pochi politici della provincia che non basi la propria attività sulla mera clientela. Non fa “ricevimento clientes”, non ha file innanzi la porta. Agrigento è piccola, e la gente mormora…
    – Sull’affermazione che Arnone sia votato all’autodistruzione non disquisisco giacchè si commenta da sè. Cosa diversa è il fatto, certo e provato, che siano in molti a sentire la necessità di “distruggerlo”. Non esistono altri settimanali, o mensili, o bimestrali, che hanno quale evidente “scopo sociale” quello della denigrazione di un politico. Ne esiste solo uno, ed è realizzato “su misura” per Arnone. Gode anche di firme “di livello”, molte delle quali presenti anche su questo sito, anche solo come amabili commentatori.

    Dunque, che dire? L’attività di legislatore di Adragna (soprattutto come primo firmatario, ma anche come cofirmatario) la evinciamo dal sito del Senato e mi pare la più ampia e importante del panorama politico provinciale. Il curriculum del senatore è quello che ognuno può ricordare, a partire dalla legge sulla Valle dei Templi.
    L’attività di Arnone è documentata dall’enorme mole di “materiale politico” prodotta, insieme anche ai concreti risultati ottenuti, relativi alla sconfitta di quel pessimo centrodestra che governava Agrigento fino al 2007 e all’attuale amministrazione di questa città. Poi, al momento del voto, gli elettori valuteranno concretamente l’azione di ognuno, come hanno sempre (o quasi sempre) fatto.

  10. Che l’ambiguità di Adragna sul rigassificatore si accompagna a quella di altri politici di livello della nostra provincia non è una grande giustificazione né tanto meno una consolazione.

  11. Gentile prof. Gaziano, gli agrigentini più intimi (politicamente parlando) con Benedetto Adragna non solo sono fortemente contrari al rigassificatore, ma sono stati presenti in ogni fase della protesta, “primi passi” compresi. Ed è lecito ritenere che, trattandosi di amici “pesanti”, in testa Peppe Arnone, il loro contributo alla battaglia sarà determinante. Le battaglie, poi, possono anche perdersi. Ma nessuno potrà dire che questa battaglia non è stata “combattuta” dagli amici del sen. Adragna. Non può dirsi lo stesso per altri importanti parlamentari e per i loro amici, questi si veramente distanti e dormienti.
    Mi spiace, sinceramente, che in altri articoli sia stato usato il nome e la professionalità della sua signora per smentire il contenuto delle sue affermazioni. Si tratta di una inopportuna scorrettezza, particolarmente se arriva da una persona che non si identifica con certezza.
    Nello specifico, ritengo che il Consiglio del Parco, negli ultimi anni, si sia distinto per professionalità, molto meno per incisività e risultati tangibili sul territorio, associandomi ad un’analisi proposta di recente dal presidente della Camera di Commercio e dal presidente del consorzio turistico Valle dei Templi.
    E’ pur lecito, comunque, dissentire o distanziarsi dall’attività politica o amministrativa di un uomo (o di una donna) pubblico/a. Se si ricoprono cariche pubbliche, elettive o a nomina diretta, soprattutto se di rilievo e ben remunerate, bisogna poi risponderne ai cittadini. E’ questo il sale della democrazia.
    E vale anche per lei/voi quanto affermato da qualcuno dei commentatori più assidui sul tenore di alcuni articoli o commenti. Se si fa parte di una ben precisa fazione politica interna ad un partito, non ci si può esprimere come se si fosse neutri rispetto a quelle “beghe”. Mi spiego ancora meglio: la sua signora, oltre ad essere un’ottima consigliere di amministrazione del Parco Archeologico, è stata pure una candidata del P.D. alle elezioni regionali, una brava e preparata candidata alla carica di deputato. Certamente, vado a memoria, non è stata appoggiata da alcun settore del Partito Democratico. A dirla tutta (giusto per concederci un pò di sana ironia, che non guasta mai) non è stata appoggiata o votata neppure dai propri cugini di secondo grado, visti i risultati… non vorrei che il suo evidente astio verso larghi settori del PD agrigentino scaturisca pure da questo genere di situazioni. Non sarebbe carino, nè troppo “elegante”…
    Con stima e deferenza.
    Leo R.

  12. Gentile Leo R.,
    le rispondo perché lei stesso ha ammesso che attaccare mia moglie è stata “una inopportuna scorrettezza particolarmente se arriva da una persona che non si identifica con certezza”.
    Sono io che da più di 4 anni accuso i nostri politici nazionali e regionali, di destra e di sinistra, di essersi comportati in relazione al rigassificatore da perfetti “ASCARI”, ivi inclusi quei politici di sinistra verso cui una volta mi sentivo idealmente vicino (agli ideali non agli uomini), per cui il tradimennto mi è sembrato più briuciante proprio perché mi aspettavo che i politici che si isparano a quegli ideali assumessero una posizione netta contro l’ecomostro al confine del nostro parco archeologico. Ma ho dovuto constatare amaramente che quegli uomini politici non solo non hanno preso una posizione contraria ma addiritura si sono allineati pedissequamente alle direttive superiori di Bersani, D’Alema, D’Antoni e Bonanni. “ASCARI” li ho definiti e “ASCARI” continuo a definirli.
    Quindi è contro di me che dovrebbero rivolgere la loro attenzione. Mia moglie, come ho detto in un commento ad un altro articolo di questo giornale
    (una delle pochissime voci libere che si sta distinguendo nella lotta all’ignobile progetto del rigassificatore), ha fatto la sua battaglia all’interno del parco archeologico anche se ciò risultava sgradito ai rigassificatoristi di sinistra.
    Ora attaccare mia moglie per attaccare me è “un’infamia” per citare la recente espressionne di un’alta carica istituzionale.
    Infine mi fa sorridire, gentile Leo R., la sua affermazione che “l’astio verso larghi settori del PD agrigentino scaturisca” dalla mancata elezione di mia moglie alle ultime elezioni regionali.
    Quando a mia moglie offrirono la candidatura nelle liste del PD, non eravamo mica pazzi a credere nell’affermazione visto che non ervamo appoggiati da nessuno dei maggiorenti del PD, come lei stesso ricorda, anzi abbiamo fatto una campagna contraria al rigassificatore (questo il nostro unico e vero scopo) molto gradito ad Adragna, Capodicasa, D’Alema, Bersani, D’Antoni e Bonanni.

  13. Gentile prof. Gaziano, premetto che non ritengo i rigassificatori degli “ecomostri”, ma anzi li ritengo un vantaggioso strumento per utilizzare un combustibile “di transizione” quale il gas. La transizione, appunto, deve avvenire dal petrolio o altre fonti fossili, esauribili e inquinanti, verso le energie rinnovabili. E’ un processo lungo e complesso, che richiede appunto tempo, buona volontà e politiche lungimiranti.

    Mostruosa, semmai, è la scellerata scelta di allocare una simile struttura ai margini di un posto incantevole come la Valle dei Templi. E ancor più squallido è il sistema con cui è stato scelto il sito: si è cercato un posto che coniugasse la fame della popolazione con la “sensibilità” dei politici ad “argomentazioni” di natura economica e consimili. Secondo questo criterio di ricerca, e lei certamente converrà, la provincia di Agrigento non aveva pari.

    E’ proprio su tali temi che i tanti agrigentini liberi si sono espressi e si esprimono contro il rigassificatore. Ed è sempre per questa ragione che la inviterei a non far confusione tra il consenso di ampi settori della politica nazionale ai rigassificatori (intesi come innovativo sistema energetico “di transizione”) e l’ascarismo manifestato dai politici locali sull’argomento. Sono due fatti entrambi veri, ma notevolmente distinti. Ed è bene che restino tali.

    Non comprendo da cosa sia animato chi, per contraddirla o contrastarla, offende la correttezza e la professionalità della sua signora. Si renda conto, però, che tutte le persone pubbliche, a maggior ragione quelle che percepiscono indennità pubbliche, dovrebbero essere più inclini a subire critiche e valutazioni dal cittadino comune. Cittadino comune che paga le tasse e contribuisce significativamente al reddito del “nominato” di turno: sua moglie non fa eccezione alcuna, essendo anche lei una “nominata”.
    E, sempre al fine di non incorrere in confusioni o paragoni non proprio “calzanti”, al suo posto eviterei di paragonare la sua signora alla compagna di Gianfranco Fini. Il motivo è molto semplice: la signora Tulliani non siede in un cda ove viene pagata con i soldi dei cittadini, al contrario di sua moglie.

    Ricordo bene la campagna elettorale delle ultime regionali, così come apprezzai pure i ripetuti appelli della sua signora contro il rigassificatore. Chi le scrive fu tra i pochi ad apprezzarli. Anzi, le dico chiaramente che, se non avessi assunto un precedente impegno con altro bravo candidato (anch’egli poi non eletto), con stima e simpatia l’avrei anche votata. Ciò nonostante, non compendo il suo “sorriso” rispetto alla mia precedente ipotesi, che non voleva e non poteva essere una “affermazione”.
    Se lei, e mi risulta, da ben quattro anni sostiene che i politici rispetto alla questione rigassificatore, siano tutti degli “ascari”, in particolare Adragna, Capodicasa, D’Alema, Bersani, D’Antoni e Bonanni (cita solo quelli, nel commento sopra…), come mai nel 2008 (due anni fa, non ventidue anni fa), mi chiedo io e si chiede il “lettore attento”, lei e sua moglie vi avventuraste in una comunione di intenti (e di candidature) alle elezioni regionali? Visto che, come lei dice, non vi eravate illusi della possibilità di essere eletta la signora, qual era il fine di quella candidatura? Un aiuto al PD degli ascari? Un aiuto a una parte degli ascari? Un aiuto a Veltroni? A Bersani? A Capodicasa? Ad Adragna? Una prova di forza, poi fallita, per valutare l’unità familiare? E quale molla scatta oggi, a distanza di poco tempo da quella “performance”, per “sparare a zero” sulle iniziative del senatore Adragna? Le chiedo scusa per l’eccessiva lungaggine e l’utilizzo di un nickname, ma le assicuro che il mio nome non le direbbe nulla. Comunque, si ritenga liberissimo di non replicarmi.
    Con immutata stima,
    Leo R.

  14. Nel leggere i vari commenti che precedono, non posso esimermi dal sorridere amaramente alle affermazioni di chi appella “bàgani” tutti quelli che hanno posizioni antitetiche a quelle di Adragna, unitamente alle affermazioni di quelli che lamentano un giornalismo di parte (dove la vera parte è costituita dai lettori, con tutte le loro divergenze di opinioni) avendo sempre ignorato e continuando anocora deliberatamente ad ignorare la nota emittente televisiva agrigentina che, più che essere di parte, dimostra proprio di essersi prostituita a certe posizioni di individui che pretendono di assurgere al ruolo di politici “di peso” o, peggio ancora, moralizzatori e fustigatori del malcostume. A qualcuno di questi vorremmo soltanto far presente di non avere per niente dimenticato i suoi “trascorsi” presso la disciolta Commissione Provinciale di Controllo. Sarebbe molto “istruttivo” riesumarli.

  15. Si ha la netta sensazione che alcuni politici “volponi” vogliano oggi RICOSTRUIRSI una verginità alla corte di un “inconsapevole” Zambuto, facendo affidamento sul fatto che INTERESSI COMUNI possono associare individui con storie diverse, spesso contrapposte. E per loro è un grosso fastidio che ci sia un’opinione pubblica non inquadrata o gestibile in toto,

  16. Nel leggere il commento del sig. Patti, è impossibile esimersi dalla constatazione che ad Agrigento, nonostante gli anni trascorsi e la storia impressa nelle memorie di chi vuol ricordare, si cerca sempre di confondere le acque. Con quale fine, chi lo sa… avendo letto il libro “Bàgani”, tale appellativo, con tutto il suo carico etimologico e politico, non è attribuito a chi “contrasta con le posizioni di Adragna”, ma a chi utilizza la politica per il proprio tornaconto, per non lavorare, per favorire amici e parenti, fottendosene letteralmente dei cittadini – elettori, ossia non occupandosi in alcun modo dei veri problemi degli agrigentini e dei siciliani. Quelli, e solo quelli, sono i Bàgani, secondo Arnone.

    Per quanto riguarda il giornalismo “di parte” e la famigerata tv di cui lei parla, le faccio notare un dettaglio: se uno va presso quella tv, sia che ricopra un ruolo pubblico, sia in veste di privato cittadino, certamente la fanno parlare. Così avviene che, ad esempio, anche i più acerrimi contraddittori di Arnone, ossia del politico più in vista di uno degli schieramenti politici, godono di ampi spazi in quella sede. Se il sig. Patti guardasse quella tv, lo saprebbe. Ma lui, così come non ha letto il libro “Bàgani”, quella tv non la guarda, per sua stessa ammissione… se l’avesse guardata, negli ultimi tempi, avrebbe visto interviste ad Hamel, Picarella, Lauricella, altre a Pennica e Quattrocchi, persino a Di Bella e Morici. Addirittura al battagliero Samaritano, o al buon Capitano. Tutti, notoriamente, antiarnoniani. Questa per me è un buon modo di fare tv.

    Cosa ben diversa sono siti o settimanali che nascono e crescono con il “chiodo fisso” antiarnoniano. Fottendosene, molto spesso, dei fatti e incentrando la propria azione sull’insulto. Non si tratta, a mio avviso, di un buon servizio all’informazione, men che meno all’informazione libera. Si tratta piuttosto di un condizionamento, di una pregiudiziale… “se Arnone fa un’iniziativa, noi dobbiamo parlarne male, purchessia…” E sarà solo un caso, ma quando emerge che uno o più direttori di siti o giornali locali risultano iscritti al PD, corrente “Bàgani”, non ci si può esimere dal fare 2+2…

  17. il regista dell’avvicinamento è Beppe Arnone,ma i risultati sono zero perchè il pd vuole le dimissioni dell’intera giunta,per farne una nuova

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