Monserrato, per molti rappresenta uno dei quartieri satellite della città di Agrigento.
In verità, assieme a Villaseta, è una realtà a sé stante. Una sorta di villaggio del Far West, dove vige la legge del più forte.
Ma a differenza del Far West, qui non c’è neppure lo sceriffo a difenderti.
Le notti di Monserrato, hanno una loro peculiarità.
Qui, la sera, scende un’oscurità diversa da quella del buio della notte.
Un’oscurità che oltre ad avvolgere tutto, sembra coprirti per poi entrarti dentro.
La sera, dalle finestre aperte, qualcosa penetra nella stanza.
Un odore sgradevole che impregna tutto. L’odore delle tante notti insonni trascorse dagli abitanti di Monserrato. Un fetore che ammorba l’intero quartiere.
Monserrato è la frontiera. E come in tutte le zone di frontiera, vige la legge del più forte.
Qui, tutti hanno il diritto di far ciò che vogliono e poco importa se questo avviene contro legge; se c’è chi da tempo si lamenta; se c’è chi stanco di non trovare adeguate risposte ai propri reclami, comincia ad accarezzare l’idea di cercar casa altrove, in un posto qualsiasi, purchè l’aria sia respirabile.
Qui, la salute non è un diritto. Neppure dormire o respirare è un diritto.
Domenico Savio Lo Presti, che abita con la sua famiglia a Monserrato, stamattina assieme ai suoi due figli, Jorge e Manfredi, ha deciso di rendere pubblico il suo malessere.
Muniti di cartelli, hanno protestato dinanzi la Prefettura – è bene ricordare che è anche sede della Provincia che ha competenze specifiche in materia -, nella speranza che la loro azione serva a sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni, riguardo un problema che non può più essere ignorato o sottovalutato.
“Il fenomeno di questi miasmi puzzolenti che infestano il quartiere di Monserrato e quello di Villaseta – ci spiega Lo Presti, che è anche funzionario del Settore Ambiente del Comune di Agrigento – dura almeno da due anni”.
Ma cosa si è fatto a tal proposito?
“Ci sono state iniziative promosse dai comitati di quartiere – continua Lo Presti – il Comune si è attivato e sono anche stati presentati degli esposti alla Procura. In più circostanze, abbiamo anche avvisato le forze dell’ordine, nella speranza che si riuscisse a individuare l’origine di questi miasmi che avvolgono il quartiere nelle ore notturne. Dall’odore sembrerebbe plastica bruciata… con conseguente emissione di diossina. Non si riesce a venire a capo di questa situazione e dire che non sono molti gli impianti che potrebbero essere coinvolti nell’origine di questi miasmi… si possono contare sulle dita di una mano in quella zona. Eppure non si riesce a capire come dopo oltre due anni, si debba assistere al perdurare di questo fenomeno. L’altra cosa strana è il silenzio ufficiale dei cittadini di Monserrato che hanno paura di esporsi. Parlando con altri abitanti del quartiere – ma così è anche a Villaseta ndr – si avverte questa strana paura di mettersi in vista. Non è un caso se ho deciso di venire qui con i miei due figli, senza pubblicizzare la manifestazione di protesta. Questa vuol essere anche l’occasione per lanciare un segnale ai cittadini di Monserrato: non è con il silenzio che risolviamo i nostri problemi. Qui ci stanno letteralmente avvelenando giorno dopo giorno. Corriamo il rischio di veder aumentare i casi di leucemie e tumori. I nostri figli vengono avvelenati, eppure si sta zitti… ”.
Domenico guarda i suoi figli, che anziché andare in giro con i propri coetanei in questa bella mattina di fine maggio, sono accanto a lui, con i loro cartelli di protesta.
Manfredi, il più piccolo dei due ragazzi, ci racconta di come soffra a causa di un‘allergia.
“Quando certe sere c‘è “puzza”, non riesco neppure a respirare. Mi si chiude il naso. Io ci soffro, però quando c’è questa strana puzza, sto veramente male..”.
Domenico guarda il figlio con tenerezza. Quanta esasperazione c’è in chi decide di ribellarsi, di uscire allo scoperto per denunciare quanto è sotto gli occhi – e il naso – di tutti e pare che nessuno veda?
Jorge, il figlio più grande, ha un cartello con dietro scritto “ci stanno avvelenando giorno per giorno”.
Parole forti che dovrebbero far riflettere.
“…Soltanto quando noi tutti troveremo il coraggio di venire a protestare davanti la Prefettura – continua Domenico – potremo sperare che Monserrato diventi un quartiere civile e vivibile come gli altri quartieri di Agrigento. Questo fenomeno ha origine da una attività criminale. Prova ne sia che accade sempre all’imbrunire o a tarda serata , prosegue per tutta la notte e cessa alle prime ore del mattino. E’ praticamente una attività criminale organizzata che tiene conto dell’impossibilità, o perlomeno delle difficoltà, delle autorità ad intervenire … Sappiamo che durante le ore notturne le pattuglie sono in numero ridotto e non c’è quindi la stessa possibilità di organizzarsi come avviene durante il giorno. Di conseguenza costoro continuano a ‘lavorare’ tranquillamente…”.
Domenico è un fiume in piena. Dalle sue parole, traspare tutta la rabbia e la disperazione di chi si sente quasi impotente dinanzi i soprusi di chi, favorito dal buio della notte e dalla complicità dei silenzi, avvelena lui, la sua famiglia, ma anche quelle migliaia di cittadini ignavi che preferiscono starsene tranquillamente a casa propria, salvo poi lamentarsi al bar di come Monserrato sia ormai invivibile.
Questa è la valle delle nebbie, dei fetori che mozzano il respiro, dove chi ha avuto la malaugurata sorte di venire ad abitare non ha diritto a nulla, può solo subire la legge del più forte.
E i più forti sono loro. I più forti sono coloro che di notte inquinano l’aria; coloro che ci regalano ogni mattina un sottile strato di polvere nera sui davanzali; coloro che emettono questi fetori che appestano l’aria a nord di Monserrato, fin quando non raggiungono questo quartiere di dannati, di senza diritti, di non-persone, la cui cittadinanza resta solo una questione filosofica o giuridica.
Domenico parla dei miasmi, quelli che lui e la sua famiglia avvertono nell’aria.
Da casa sua, non si vede la collina che domina Monserrato.
Quella collina dove la notte le fiamme appaiono da lontano come le luci di un presepe.
Ma da Agrigento, quelle fiamme si vedono benissimo.
È mai possibile che nessuno se ne accorga? A nessuno mai viene in mente di andare a raccogliere ed analizzare i residui di questi fuochi notturni?
Tolti questi piccoli “incendi controllati”, in zona si contano ben pochi impianti industriali. È così difficile risalire all’origine dei miasmi che come una nebbia avvolgono Monserrato?
Su quanti Domenico, Jorge e Manfredi, può contare Monserrato?
Sul cartello che ha addosso Domenico, c’è scritto: “cittadini di Monserrato, dove siete?”
Ma forse qui, a Monserrato, le nebbie, oltre il quartiere, hanno avvolto anche le coscienze…
Gian J. Morici
le mie dichiarazioni sono state prontamente censurate in alcune testate giornalistiche web le mie dichiarazioni!!!!!!!!!!!!!
Oggi avevo esternato la mia solidarietà a Dott. Lo Presti in altre testate giornalistiche web descrivendo la reale situazione a Monserrato mettendo in rilievo il fatto che chi inquina è protetto da compenenti delle istituzioni che invece ci dovrebbero tutelare, “dai finti ecologisti” che invece sono dei “verdi alieni”, che costoro vengono abilmente avvisati prima ancora che venissero ispezionati bonificando tutto e mettendoli anche nelle condizioni eventualmente di difendersi da eventuali attacchi giudiziari, perchè anche nei palazzi hanno i loro santi. Questi finti simpatizzanti ambientalisti godono di protezioni a tutti i livelli e quelli che pagano sono i normali cittadini che subiscono inermi e immobilizzati dalle istituzioni perchè questi signori danno (informano) e ricevono (informati). Questo era il mio pensiero ma abilmente queste parole i giornali le hanno censurate. Mi dispiace per il Dott. Lo Presti ma, esporsi così non serve contro questi signori e tutto ciò mi fa pensare che esiste un movimento massonico che cura interessi occulti (ad Agrigento si dice mangia e fa mangiari).
Tutto questo chiasso mediatico rimette in guardia questi sigg. e noi verremo puntualmente smentiti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E’ uno schifo indegno di una società civile.
Sono un abitante di Monserrato che subisce da anni gli stessi fumi nocivi.
Non sapevo nemmeno che fosse in corso questa protesta, ma non mi stupisce che la gente abbia paura di esporsi. Ha paura perchè non si sente protetta dalle autorità, le prime consapevoli di ciò che succede, le prime vere colpevoli. Che fanno ancor peggio quando fingono di “intervenire” ed interessarsi.
Non avevamo mai sofferto di patologie respiratorie, improvvisamente io e tutta la mia famiglia lamentiamo gli stessi sintomi che vanno da forte tosse ad acuti episodi di crisi asmatiche, oltre ad asma cronico.
E i fumi sono lì indisturbati a nuocere gravemente famiglie e bambini innocenti. Fuochi protetti da chi dovrebbe combatterli, da chi dovrebbe proteggerci.
Come fanno a dormire serenamente gli artefici di questa maledetta fabbrica di malattie e i loro protettori? Come può il guadagno di qualche maledetto euro illecito giustificare il male fatto a tanti innocenti? Stiamo parlando di un denso centro abitato!!! Non è una cosa che può andare avanti, è già folle che sia durata finora.
Sono una cittadina di Monserrato. Questa notte sono arrivata a casa e mi sono accorta della presenza di un piccolo focolaio, acceso dalle prime ore del pomeriggio, che continua ad ardere emettendo una puzza acre che causa bruciore di gola e fastidi respiratori. La situazione si ripete già da qualche notte. Gli stessi focolai tossici venivano puntualmente accesi in altre zone limitrofe sempre su quella maledetta montagna, la stessa in cui si trova anche la cava. Ho chiamato più volte vigli, polizia, carabinieri tutti la stessa risposta: provvediamo subito. In realtà poi non va nessuno. Cari signori della politica e autorità varie, la tragedia è sotto gli occhi di tutti, non la gestite in termini di scaricabarili e polemiche varie come da vecchia dannata tradizione, è una cosa schifosa quella che fate. Qua la gente ha bisogno seriamente di aiuto. Non mi pare corretto, signora Passarello, accusare noi monserratesi di non scendere in piazza a battere i pugni, ha mai pensato che potrebbe essere un nostro naturale diritto essere protetti, noi e la nostra salute, senza doverlo chiedere gridando disperazione? Se poi le serve un alibi per l’incapacità politica di risolvere il problema, ne cerchi uno migliore. Usare la nostra “passività” è penoso. Mentre scrivo quel fuoco è li ad ardere in disturbato, oggi come tutte le altre volte. Continuiamo a blaterare mentre la gente e i loro figli continuano ad ammalarsi. Tutto questo continuerà finche lo stato, inteso come autorità politica, continuerà a consentirlo perdendosi in chiacchiere e buffonate burocratiche varie. Mi pare assurdo che i cittadini debbano protestare in massa per ottenere un loro diritto, nella fattispecie l’intoccabile diritto alla tutela dell’ambiente e della salute. Facciamo schifo, se non si risolve subito questo problema avremo perso tutti.